Connettiti con noi

Lifestyle

Duelli di spade laser: da passione a sport

I cugini d’Oltralpe ci credono eccome: vogliono portare la disciplina (perché in Francia è uno sport federale) dei duelli con le spade laser già alle Olimpiadi del 2024. Avete capito bene, i cavalieri Jedi sono già tra noi e tutti possiamo aspirare a diventarlo. Leggere per credere…

architecture-alternativo

«Luke, io sono tuo padre. E ora alzati dal divano». I fan più accesi di Star Wars perdoneranno la parafrasi di una scena cult della saga di George Lucas, ma la frase sopracitata potrebbe davvero essere pronunciata in un qualsiasi soggiorno francese. Da qualche mese, infatti, i duelli con le spade laser – sì, proprio quelle dei mitici duelli cinematografici tra Jedi e Sith – sono diventati uno sport ufficialmente riconosciuto in Francia. Quello che era un passatempo da autentici nerd diventa così una disciplina a tutti gli effetti, che ambisce già al riconoscimento a cinque cerchi in occasione dei Giochi Parigi 2024. La scommessa è della Federazione francese di scherma (Ffe), una delle scuole schermistiche più antiche e vincenti del mondo, che ha portato 115 medaglie nella storia delle Olimpiadi.

I vertici dell’organizzazione hanno pensato bene di sfruttare la passione di tanti ragazzi in modo virtuoso: non tanto per portarli in pedana con le tradizionali armi del fioretto, della spada o della sciabola, ma innanzitutto per spingerli a intraprendere un’attività atletica. «I giovani di oggi non fanno sport e l’unica parte del corpo che esercitano sono i pollici. Sta diventando difficile persuaderli a praticare uno sport che non abbia alcuna connessione con il poltrire sul divano. Ecco perché stiamo cercando di creare un legame tra la nostra disciplina e le tecnologie moderne», ha dichiarato il segretario generale della federazione sportiva, Serge Aubailly, annunciando il sostegno a questa disciplina, tanto unica e coreografica da risultare affascinante anche per i neofiti di Star Wars.

Duelli con le spade laser: le regole principali

A una prima impressione, un duello sportivo con le spade laser ricorda più che altro l’arte giapponese del kendo: armature, maschera e una lunga spada. Solo che l’arma non è di legno come nella disciplina tradizionale orientale, bensì è realizzata in policarbonato e contiene un sistema di illuminazione a Led. Le versioni più costose presentano anche un chip per gli effetti sonori tipici dei film (avete presente l’immancabile «swoosh»?) per immedesimarsi completamente nelle sfide mortali tra Luke Skywalker, Obi-Wan Kenobi, Darth Vader e Kylo Ren. «I film in cui vengono utilizzate le spade hanno sempre avuto un grande impatto sulla nostra federazione e sulla sua crescita», ha spiegato Aubailly ricordando i vari precedenti tra cui Zorro e Robin Hood. Quello che sembra un gioco, però, prevede regole ben precise, frutto di un lungo lavoro preparatorio svolto in questi anni dai primi appassionati. Si combatte per tre minuti all’interno di un terreno circolare di otto metri di raggio e i colpi hanno un peso diverso a seconda di dove vengono portati: alla testa o al corpo valgono cinque punti, alle braccia e alle gambe tre, sulle mani uno. Si vince arrivando per primi a 15, ma sul 10 pari parte una fase elettrizzante di “morte improvvisa”: conquista il successo il primo che mette a segno il colpo successivo su qualunque bersaglio. Non si può attaccare all’improvviso, come nelle normali convenzioni della scherma: è necessaria una fase preparatoria con la spada, che deve essere sempre portata dietro la testa prima di colpire. «La federazione ha seguito la pratica delle spade laser per 4-5 anni, costruendo un gruppo di lavoro per agevolarne lo sviluppo chiamato Académie de Sabre Laser», racconta a Business People Michel Ortiz, manager tecnico del dipartimento di scherma della Val d’Oise (nell’Ile de France) e componente dell’organizzazione. «L’appoggio federale ci ha legittimato, ma ci ha anche imposto il rispetto di specifiche norme nella sicurezza e nella selezione e formazione dei tecnici».

Insomma, citando il mitico Yoda: «Fare o non fare, non c’è provare». E Ortiz ha fatto molto finora per la diffusione della sabre laser: ex ginnasta e poi maestro di varie arti marziali tra cui Bujinkan Ninjutsu e Sambo, Ortiz si è lentamente avvicinato alla scherma diventando l’anima di questa rivoluzione. Lo scorso febbraio ha organizzato The National Beaumont sur Oise Tournament che ha visto la partecipazione di 35-40 atleti per 250 incontri totali. «Il nostro obiettivo è diffondere questo sport in tutto il mondo in attesa di invadere la galassia», dice con un sorriso il maestro (Jedi?), mentre ricorda di aver scoperto l’universo di Star Wars a nove-dieci anni. «Nel frattempo, sviluppiamo diverse modalità di combattimento: con una sola spada, con due, con il bastone laser, combattimenti coreografici e kata (una serie di movimenti codificati da eseguire in maniera ottimale, ndr) e gare a squadre». La Forza scorre potente in questi sognatori.