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Turismo: Italia ai livelli pre-Covid. Preoccupano i costi di gas ed energia

La guerra innescata dalla Russia in Ucraina non sembra avere grossi effetti sulle prenotazioni. L’Enit: “Turismo italiano tra le migliori performance europee”

La probabile assenza di magnati russi in Italia a causa della guerra e i ridotti flussi di viaggiatori dalla Cina a causa della pandemia non rovineranno l’estate al turismo italiano. È quanto emerge da un’analisi dell’Enit, che evidenzia come il nostro Paese stia registrando una delle migliori performance a livello europeo sul fronte delle prenotazioni.

Secondo l’analisi dell’ente nazionale del turismo italiano, le previsioni di clientela nelle strutture per il 2022 sono in linea con i livelli pre-pandemia. Secondo l’Ufficio Studi Enit, le prenotazioni nel mese di giugno sono in aumento del 324% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, mentre quelle di luglio crescono del 222%.

Il traffico aereo europeo è aumentato costantemente da metà marzo a inizio maggio. Le prenotazioni aeree mostrano anche una crescente domanda di viaggi intraeuropei e di voli dagli Usa all’Europa. L’allentamento delle restrizioni di viaggio sta contribuendo alla normalizzazione dei viaggi (36 Paesi hanno revocato tutte le restrizioni di viaggio relative al Covid 19 a partire dal 13 maggio 2022). La guerra in Ucraina ha avuto un impatto minimo sulle prenotazioni alberghiere ed extralberghiere che, nel 90% dei casi, sono state confermate per entrambi i periodi con predilezione di prenotazioni attraverso contatto telefonico e online. Meno della metà (circa il 40%) delle strutture intervistate dichiara che la guerra in Ucraina sta avendo degli effetti sul proprio business.

Secondo gli operatori intervistati, l’impatto maggiore delle tensioni internazionali si riflette e si rifletterà sull’aumento dei costi dell’energia e del gas che incidono sulla gestione della struttura.

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