Nel pieno della trasformazione tecnologica abilitata dall’Intelligenza Artificiale, l’Italia si trova davanti a un bivio. Secondo il Global AI Readiness Index pubblicato da Salesforce, il nostro Paese figura tra quelli che presentano ampi margini di miglioramento nella preparazione all’adozione dell’AI, ma anche importanti opportunità da cogliere.
Il report prende in esame 16 Paesi analizzando la loro prontezza all’AI attraverso cinque dimensioni chiave: politiche pubbliche, adozione dell’AI nei settori economici, ecosistemi di innovazione, contesti di investimento e competenze della forza lavoro. A guidare la classifica Stati Uniti, Singapore, Regno Unito, Canada e Germania, nazioni che si distinguono per infrastrutture avanzate, strategie coordinate e un forte coinvolgimento sia del settore pubblico sia di quello privato.
L’Italia, insieme a Brasile e Argentina, è indicata tra i Paesi che devono ancora rafforzare significativamente la propria preparazione, soprattutto sul fronte delle competenze e delle infrastrutture. Il documento sottolinea l’importanza per questi Paesi di tradurre le buone intenzioni politiche in investimenti concreti e programmi efficaci di sviluppo del capitale umano.
C’è spazio per colmare il divario
Pur trovandosi nella parte bassa della classifica, l’Italia non è ferma. Secondo Salesforce, il quadro globale suggerisce che il mondo sta vivendo un processo di convergenza verso una maggiore maturità nell’adozione dell’AI. Questo significa che anche i Paesi oggi meno pronti possono guadagnare terreno, puntando su aree strategiche come l’educazione digitale, la formazione professionale e l’implementazione di politiche lungimiranti.
La forza lavoro è uno degli snodi centrali del report. La capacità di costruire una collaborazione efficace tra esseri umani e agenti AI, spiega Aliki Foinikopoulou, Senior Director of Global Public Policy di Salesforce, dipende non solo dal progresso tecnologico, ma anche dalla definizione di una governance adeguata e dal potenziamento delle competenze. “Solo così i Paesi potranno essere protagonisti della prossima fase di trasformazione guidata dall’intelligenza artificiale”, afferma.
Una strategia da definire
Il report segnala inoltre che l’Italia non è sola. Altri mercati in via di consolidamento, come Messico, Indonesia e Brasile, condividono difficoltà simili in termini di finanziamenti, infrastrutture e competenze. Tuttavia, l’AI Readiness Index evidenzia anche che tutti i Paesi analizzati stanno compiendo progressi. Alcuni, come Francia, Australia e Corea del Sud, stanno investendo in settori pubblici chiave ma necessitano di una spinta ulteriore sugli investimenti privati e sulle skill professionali.
© Riproduzione riservata