Nei teatri, anche gli esterni diventano palcoscenico di bellezza e meraviglia. Basta farsi un giro intorno al mondo per vedere come l’architettura abbia saputo interpretare la loro funzione pubblica quale luogo di ritrovo e di svago. L’architettura esterna dei teatri moderni è, infatti, un’affascinante e spesso non banale fusione di funzionalità, estetica e innovazione tecnologica.
L’uso di materiali contemporanei come il vetro, l’acciaio e il cemento, e la connessione con l’ambiente circostante sono caratteristiche distintive che rendono molti di essi “delle prime donne”.
Nel viaggio per immagini che vi proponiamo in questa pagina è evidente come diversi progetti inseguano l’integrazione tra l’interno e l’esterno, cercando di fondere la struttura con il quartiere in cui sorgono e il paesaggio circostante. Lo vediamo, ad esempio, nell’uso di facciate trasparenti, che permette una continuità visiva tra lo spazio pubblico e quello performativo: è un invito ai passanti a entrare in contatto in prima persona con l’arte.
Walt Disney Concert Hall – Los Angeles (Usa)

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Un grande classico della contemporaneità made in Usa; progettato dall’architetto Frank Gehry (l’artefice del museo Guggenheim di Bilbao), è uno dei capolavori più noti dell’architettura dei nostri tempi. Inaugurato nel 2003, ha una facciata esterna dalle forme fluide e scultoree che sembrano piegarsi. Le superfici in acciaio inox s’intrecciano in curve e angoli acuti e creano un contrasto visivo con il paesaggio urbano circostante. Il design audace e non convenzionale ci regala una struttura che appare in continuo movimento, come se stesse evolvendo. L’uso dell’acciaio non è una mera scelta estetica, ma contibuisce anche a migliorare l’esperienza sonora all’interno. La hall invita i passanti a interagire con l’edificio, da molti ritenuto il simbolo della fusione perfetta tra architettura e performance musicale.
Oslo Opera House – Oslo (Norvegia)

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Progettata dallo studio Snøhetta e inaugurata nel 2008, la facciata esterna è caratterizzata da un’imponente superficie inclinata che emerge dal mare, offrendo ai visitatori l’opportunità di camminare direttamente sul tetto, trasformandolo così in un’area pubblica accessibile e frequentata. Realizzata in marmo bianco e vetro, con ampie vetrate che permettono una continuità visiva tra l’interno e l’esterno, consente tra l’altro alla luce naturale di inondare gli spazi interni. La forma inclinata e fluida del tetto sembra un’estensione naturale del paesaggio circostante, e oltre a inserirsi armoniosamente nel contesto urbano della città, è anche un vero punto di incontro per abitanti e turisti.
Teatro dell’Opera – Copenaghen (Danimarca)

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Ha un quarto di secolo il teatro dell’Opera di Copenaghen, progettato dallo studio architettonico 3XN. Si distingue per l’eleganza squisitamente minimalista e l’uso innovativo dei materiali: la facciata esterna è caratterizzata da ampie superfici in vetro che riflettono la luce nordica e offrono una vista spettacolare sul celebre porto di Copenaghen. Il grande tetto a sbalzo sembra sospeso sopra l’edificio e si estende per coprire l’ingresso principale, dando una sensazione di leggerezza. La scelta di materiali come il marmo e l’acciaio inox contribuisce, inoltre, a creare un contrasto affascinante con il paesaggio circostante, mentre le linee sinuose e fluide dell’edificio richiamano la stessa dinamicità delle performance teatrali.
Palau de les Artes Reina Sofia – Valencia (Spagna)

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L’edificio porta la firma dell’architetto Santiago Calatrava e quindi, come ogni sua opera, è iper-fotografato. Situato nel complesso della Città delle Arti e delle Scienze, ha una forma futuristica che richiama l’immagine di una nave spaziale (alcuni dicono di una creatura acquatica). La struttura è caratterizzata da un grande “corno” che sovrasta l’ingresso principale, mentre le linee curve e organiche si combinano con l’uso di materiali moderni come cemento, acciaio e vetro. La facciata esterna presenta una serie di superfici ondulate che, unite alle enormi vetrate, danno all’edificio una sensazione di leggerezza. Si tratta di un tipico esempio di Calatrava style: l’architettura contemporanea strizza l’occhio alle forme naturali e pare muoversi nello spazio. Da quando è stato costruito, ormai vent’anni fa, è un punto di riferimento per Valencia.
Harbin Grand Theater – Harbin (Cina)

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Ideato da Mad Architects e inaugurato nel 2015, la sua facciata esterna è caratterizzata da forme organiche e sinuose che evocano l’idea di un paesaggio scolpito dal vento o dalle onde del mare. La struttura si sviluppa in modo dinamico, con curve morbide che si intrecciano tra loro e si espandono verso l’esterno, mentre il bianco del rivestimento in fibra di vetro e la superficie ondulata rendono il suo aspetto elegante. Il tetto, poi, pare fondersi con il terreno circostante. In aggiunta, tutto il teatro è stato progettato per reggere il clima rigido di Harbin e per sfruttare al massimo la luce.
Palacio de Bellas Artes – Città del Messico (Messico)

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Magnifico esempio di fusione tra stili architettonici europei e influenze locali, è stato inaugurato nel 1934. Osservandolo, è evidente la facciata neoclassica con un grande ingresso principale sormontato da un’imponente scalinata. La parte centrale della facciata è decorata con colonne corinzie, che conferiscono all’insieme un aspetto maestoso. Tuttavia, l’elemento più caratteristico del teatro è la sua cupola in rame, che si fonde con il design Art Nouveau e Art Déco, a seconda delle sezioni dell’edificio. Si vede da lontano e brilla sotto il sole. Tutto l’esterno è poi adornato da numerosi dettagli decorativi, tra cui sculture, bassorilievi e finestre in vetro colorato che richiamano l’arte messicana. La combinazione di marmo, pietra, vetro e metallo crea una struttura imponente: è uno dei simboli culturali della città.
Sydney Opera House – Sydney (Australia)

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Situata nella maestosa baia su cui si affaccia la capitale e progettata alla fine degli anni Cinquanta da Jørn Utzon, è un capolavoro di architettura moderna ed è il simbolo della città australiana. La sua struttura esterna è caratterizzata da una serie di “gusci” bianchi e ondulati che evocano la forma delle vele di una barca, creando un impatto visivo straordinario. La geometria organica e audace dei tetti si inserisce armoniosamente nel paesaggio urbano e marittimo, riflettendo l’integrazione tra natura e architettura. Realizzata in cemento e piastrelle bianche, la facciata è anche un esempio di innovazione tecnologica: la funzionalità dell’acustica e della coibentazione interna si sposa con un’estetica elegante e unica che ha reso il teatro di Sydney un’icona nota a livello globale.
Royal Opera House – Londra (Gran Bretagna)

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Siamo nel cuore di Covent Garden, storico quartiere di Londra. La Royal Opera House è un esempio di architettura classica e moderna e della loro armonica fusione. La facciata esterna, disegnata da Edward M. Barry nel 1858, presenta uno stile rinascimentale, con un uso predominante di pietra calcarea chiara, colonne corinzie e grandi finestre arcuate. La grande entrata principale è incorniciata da un portico maestoso, che ne accentua la solennità e l’importanza: impossibile non rimanerne sedotti. Tuttavia, la parte più interessante della struttura è il vasto tetto in vetro e acciaio, aggiunto durante una ristrutturazione nel 2000, progettata da Sir Michael Hopkins. Questo nuovo intervento ha reso l’edificio ancora più unico, conferendogli una moderna trasparenza e leggerezza che contrasta con la solidità della facciata storica.
Esplanade Theatre – Singapore

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Progettato nel 2002 dallo studio di architettura DP Architects, è uno degli edifici più riconoscibili della città, grazie alla sua iconica facciata a forma di durian, il frutto tipico della regione. La struttura è caratterizzata da due grandi cupole rivestite da una rete di pannelli in alluminio che ottimizzano l’acustica e la ventilazione interna. Il design esterno, con le sue linee fluide e spigolose, suggerisce l’idea di dinamismo, mentre la grande piazza aperta davanti al teatro è un invito a chiunque a fermarsi. L’Esplanade è uno dei luoghi più visitati di Singapore.
Palau de la Musica – Barcellona (Spagna)

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Progettato da Lluís Domènech i Montaner, è un capolavoro dell’architettura modernista catalana. L’esterno, caratterizzato da un intricato gioco di colori e forme, riflette la ricchezza decorativa tipica dello stile. La facciata principale è realizzata in mattoni rossi, con ampie vetrate policrome che raccontano scene musicali, tra ornamenti floreali e motivi geometrici. Il rivestimento in ceramica smaltata, le sculture di figure mitologiche e il raffinato uso di elementi in ferro battuto conferiscono all’edificio un aspetto quasi fantastico, che evoca l’idea di una sinfonia visiva.
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