Il leader storyteller fa crescere l’azienda

La narrazione personale dei top manager migliora fiducia, reputazione e risultati economici. Ed è sempre più strategica per le aziende, a patto che...

Leadership storytelling: così il manager fa crescere l'aziendaImmagine generata con Dall-E / OpenAI

Un racconto autentico può incidere quanto una strategia industriale. È questa la forza del leadership storytelling, oggi riconosciuto come una leva capace di generare valore concreto per le aziende, ben oltre la comunicazione. Secondo un’indagine del Mit Sloan Management Review riportata dal Sole 24 Ore, le aziende che investono sul racconto dei loro top manager registrano in media una crescita del 21%,. L’Harvard Business Review, si aggiunge sul quotidiano, evidenzia invece che quando a guidare la narrazione sono i leader, l’engagement interno cresce del 58% e migliora la percezione dell’impresa verso l’esterno.

Questa dinamica è stata sperimentata in prima persona dal coach Scott Epp, come da lui racconta in un recente post su LinkedIn. In un team bloccato e demotivato, è bastata una breve storia – senza slide né numeri – per riaccendere l’immaginazione e la voglia di agire. “Le storie convincono. E soprattutto, restano”, scrive Epp, certificato in comunicazione, storytelling e leadership.

Il racconto come leva economica e strategica

Non si tratta solo di reputazione. Lo storytelling del Ceo sta diventando un asset competitivo. Lo dimostra il caso di PayPal, che ha introdotto per la prima volta la figura di un Head of Ceo Content, un manager senior incaricato di gestire la narrazione del leader aziendale.

Una mossa che riflette una trasformazione culturale profonda. Come sottolineato al Sole 24 Ore da Stefania Romenti, professoressa ordinaria di Strategic Communication all’Università Iulm, “la narrazione è una leva strategica che trascende l’evoluzione tecnologica. Le narrazioni, non le informazioni, accelerano il cambiamento, rendono vibrante il purpose, spingono all’azione collettiva, coinvolgono”.

+Altri articoli sulla sulla leadership+

Perché il leader che si racconta vince due volte

La narrazione personale dei leader si rivolge a pubblici esterni e interni. Secondo il World Economic Forum, il 72% degli investitori tende a sostenere maggiormente le aziende guidate da chi sa raccontare con chiarezza e coerenza la propria visione. Non è un caso se McKinsey rileva che, in tempi turbolenti, clienti e stakeholder cercano nei CEO non solo analisi ma contesto.

E i canali si moltiplicano: podcast, post su LinkedIn, video, lettere agli azionisti. Il Financial Times ha analizzato l’impatto positivo del podcast In Good Company, realizzato dal CEO di Norges Bank Investment Management, percepito come più trasparente e rassicurante rispetto alla comunicazione tradizionale.

Storytelling e leadership: l’arte di comunicare dentro e fuori l’azienda

Il valore umano dietro la leadership

“Le persone vogliono capire come i leader ragionano e a cosa pensano quando si trovano di fronte a momenti di crisi”, aggiunge Romenti, indicando tre elementi chiave per una narrazione efficace: chiarezza, sincerità, semplicità.

È lo stesso principio espresso da Scott Epp, che nel suo percorso formativo come Certified Art of Storytelling Facilitator ha imparato che non servono effetti speciali, ma solo la capacità di riconoscere e condividere momenti significativi con autenticità. “Se sai riflettere su un’esperienza e raccontarla con onestà, puoi fare storytelling”, scrive nel suo post.

Non basta esserci: serve una strategia

L’esposizione pubblica di un Ceo o di una prima linea, oggi, non è più opzionale. Ma va gestita con coerenza e competenza. “L’ipervisibilità richiede coerenza”, avverte Joseph Badaracco della Harvard Business School. E se ben orchestrata, può trasformare il leader in una vera e propria media company. Lo conferma, sempre sul quotidiano economico, Stefano Chiarazzo, autore di Social Ceo: “I top manager difficilmente hanno tempo e competenze per fare tutto da soli. Serve qualcuno che li ascolti, li affianchi e li supporti con contenuti di valore”.

Se lo storytelling del leader rappresenta oggi una delle leve più potenti per creare connessione e valore, è altrettanto vero che l’iperesposizione comporta rischi reali. Episodi recenti dimostrano quanto sia sottile il confine tra ‘metterci la faccia’ e perdercela: un gesto fuori contesto, una parola sbagliata o un messaggio incoerente possono generare effetti reputazionali e interni difficili da gestire. Lo storytelling, quindi, non è improvvisazione. È una competenza strategica che va coltivata, preparata e sostenuta da esperti. Solo così il racconto del leader potrà tradursi davvero in fiducia, ispirazione e risultati.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata