Per le fintech il 2025 si sta rivelando un anno cruciale. Si sta assistendo a un intreccio sempre più stretto tra le criptovalute, la DeFi (conosciuta come finanza decentralizzata) e l’intelligenza artificiale. Le nuove tecnologie stanno trasformando radicalmente il panorama finanziario globale, offrendo nuove opportunità e sfide per le istituzioni, gli investitori e i consumatori.
L’importante, quando si parla di intelligenza artificiale, è conoscere gli strumenti per utilizzarli in maniera responsabile e con spirito critico. Per quanto performanti, le macchine non sono infallibili e c’è sempre un margine di errore. Monitorare il lavoro portato avanti dall’AI è di fondamentale importanza per limitare i bias e mantenere alte la propria affidabilità professionale e la soddisfazione dei clienti.
Criptovalute nelle fintech: maturazione e regolamentazione
Nelle fintech 2025 le criptovalute stanno vivendo una fase di maturazione, con una crescente adozione istituzionale e una maggiore attenzione da parte dei regolatori. Non è un caso che ci sia una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità e a concetti come ethical AI.
Negli Stati Uniti, la SEC – acronimo che sta per Securities and Exchange Commission – ha lanciato il cosiddetto Project Crypto. Si tratta di un’iniziativa volta a chiarire le regole per gli asset digitali e a integrare la DeFi nei mercati tradizionali. Questo progetto mira a definire quando un asset cripto è considerato un titolo e a supportare applicazioni che consentano ai broker-dealer di offrire servizi diversificati, inclusi staking e trading di criptovalute, sotto una singola licenza.
Contemporaneamente, l’amministrazione Trump ha presentato un piano per rafforzare il mercato cripto statunitense, proponendo un quadro normativo adeguato per favorire l’innovazione e mantenere la leadership globale degli Stati Uniti nel settore. Il piano prevede la collaborazione tra la CFTC – Commodity Futures Trading Commission – e la SEC, così da riuscire a chiarire i ruoli regolatori, in particolare in aree come la registrazione, la custodia e il trading.
Per quanto riguarda il mercato asiatico, Hong Kong ha visto un’impennata negli investimenti fintech, con oltre 1,5 miliardi di dollari raccolti a luglio 2025 per investire in criptovalute, stablecoin e sistemi di pagamento basati su blockchain. Questo aumento degli investimenti è stato stimolato dall’introduzione di un regime di licenze per gli emittenti di stablecoin, evidenziando l’interesse crescente per l’integrazione degli asset digitali nell’ecosistema finanziario.
DeFi: evoluzione e integrazione con la finanza tradizionale
Le fintech, nel 2025, stanno puntando sulla finanza decentralizzata. La DeFi continua a evolversi, spostandosi da un ambito sperimentale a un’integrazione più profonda i comparti di settore più tradizionali. In questo periodo di profondo cambiamento, sta incorporando asset del mondo reale (RWA) come immobili, materie prime e opere d’arte, attraverso la tokenizzazione. Questa tendenza consente di avere una maggiore accessibilità e liquidità per gli investitori, con piattaforme che offrono prestiti e staking regolamentati per attrarre capitali istituzionali.
Inoltre, l’adozione di soluzioni DeFi da parte delle istituzioni finanziarie sta accelerando, grazie a strumenti on-chain migliorati per la conformità, la gestione dei portafogli e la reportistica. La tokenizzazione degli asset reali è già un’industria multimiliardaria, con un potenziale di crescita significativo nei prossimi anni.
Intelligenza artificiale: automazione e sicurezza nel Fintech
L’intelligenza artificiale sta giocando un ruolo sempre più centrale nel fintech, migliorando l’efficienza operativa e la sicurezza. Nel 2025, l’AI viene utilizzata per automatizzare processi come il trading, la concessione di prestiti e la gestione del rischio: tutte fasi in cui la macchina dimostra di avere una marcia in più, in termini di accuratezza e velocità, rispetto alla mente umana.
Nello specifico, le piattaforme DeFi stanno integrando l’intelligenza artificiale nei propri sistemi al fine di ottimizzare i contratti intelligenti, migliorare la sicurezza delle reti e i meccanismi di consenso. In un’epoca in cui le operazioni AI infrastructure M&A e le istituzioni bancarie mirano a una soddisfazione maggiore dell’utente finale, le nuove tecnologie ricoprono un ruolo determinante. A patto che non vengano lasciate sole e che ci sia sempre un servizio di monitoraggio e controllo da parte dell’uomo.
Inoltre, l’AI è impiegata per migliorare la sicurezza informatica, con sistemi di autenticazione biometrica e rilevamento delle frodi finanziarie in tempo reale. Ad esempio, la piattaforma Revolut Pay ha introdotto miglioramenti nella verifica dell’identità e nel monitoraggio delle transazioni, riducendo significativamente i tentativi di frode tra i clienti cripto. Con l’adozione crescente di queste tecnologie, il settore finanziario si avvia verso un futuro più decentralizzato, trasparente e orientato al cliente. Le istituzioni, gli investitori e i consumatori devono prepararsi a navigare in questo nuovo panorama, cogliendo le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in atto.
Fintech e AI: alcuni esempi concreti
Numerose fintech, quest’anno, hanno integrato l’intelligenza artificiale nei loro processi, migliorando l’efficienza operativa, la sicurezza e l’esperienza utente. Fra queste c’è l’americana Ramp, che se n’è servita per l’automazione delle spese aziendali. Nella fattispecie, ha implementato agenti AI autonomi per la rilevazione di frodi e la revisione delle transazioni. Questi strumenti automatizzano la categorizzazione delle spese e forniscono insight predittivi, riducendo il carico di lavoro manuale e migliorando la trasparenza finanziaria.
Klarna, leader nel settore dei pagamenti elettronici rateizzabili, ha migliorato il comparto del customer service tramite un assistente AI che gestisce due terzi delle interazioni con i clienti in 23 mercati. Questo sistema ha automatizzato oltre il 70% delle richieste ripetitive, riducendo i tempi di risposta e migliorando la soddisfazione del cliente.
Upstart, piattaforma di prestiti online, ha migliorato la propria valutazione del credito grazie all’intelligenza artificiale. L’azienda utilizza modelli di Machine Learning per valutare l’affidabilità creditizia, considerando dati alternativi come l’istruzione e la storia lavorativa dei clienti. Questo approccio ha permesso di approvare il 27% in più di prestiti rispetto a quando si serviva dei modelli tradizionali, mantenendo bassi tassi di insolvenza.
Ant Group, la società fintech di Alibaba, riesce a fare delle valutazioni del rischio accurate e preciso in tempo reale. Tramite Alipay, utilizza i dati comportamentali per offrire microprestiti con tassi di insolvenza inferiori alla media del settore. Mentre Revolut crede che rappresenti un alleato importante nella prevenzione delle frodi. Per questo motivo ha introdotto una funzione basata sull’AI per proteggere i clienti dalle APP, le truffe di pagamento autorizzato, analizzando in tempo reale le transazioni per identificare eventuali comportamenti sospetti. Questi sono solo alcuni esempi, ma la lista è ancora lunga ed è destinata ad aumentare.