L’ops su Mediobanca prosegue e il Monte dei Paschi riuscirà a raggiungere la soglia fissata al 66,7%. Intanto, però, Francesco Gaetano Caltagirone ha ottenuto il 10% di Piazzetta Cuccia, partendo dal precedente 7,4%. Obiettivo resta soglia del 66,7%.
Nessun timore né per l’indicazione del patto di sindacato di Mediobanca su Banca Generali né per il sostegno dei proxy: le due operazioni sono “alternative”, ha dichiarato Luigi Lovaglio. Per l’uso dei crediti fiscali delle Dta anche sui risultati di Mediobanca “mi basterebbe il 50% più un’azione”, la quota necessaria per consolidare l’istituto bancario nel bilancio di Mps “ma noi siamo determinati e convinti” di arrivare al 66,7%, soglia indicata come obiettivo.
I dettagli dell’operazione
Riguardo a possibili richieste da parte della Bce, Luigi Lovaglio ha specificato che “fino a oggi non l’ha fatto con nessuno, non penso sia un tema all’ordine del giorno, vediamo. Io sono molto fiducioso che l’operazione andrà in porto e a luglio inizieremo a raccogliere le adesioni”.
Secondo lui l’Ops Mediobanca-Monte dei Paschi sarà vantaggiosa e ci saranno “adesioni importanti, anche di più del 20%”, del 54% del capitale di Mediobanca detenuto dagli investitori istituzionali e dal mercato che consegnerà le azioni. Poi a consolidare il tutto ci sono soci come Delfin e Caltagirone.
L’offerta di Mps su Mediobanca “è un’operazione di mercato che parte da logiche di cambiamento sia del mercato che delle logiche di fare banca” e non c’entra con meccanismi legati a potere e poltrone. Si tratta di incentivare un sistema bancario “che aiuti le aziende a crescere, a svilupparsi e ad andare anche all’estero e quindi credo che l’attenzione ai salotti debba essere assolutamente superata”, ha spiegato Luigi Lovaglio che vuole dare vita a un’operazione dal valore enorme “per gli azionisti di Montepaschi, per gli azionisti di Mediobanca, per i nostri clienti, per i nostri dipendenti e anche per i territori”.
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