Mediobanca vuole uscire fuori completamente da Generali, si evince dalla relazione del board sull’offerta presentata a fine aprile 2025. “Anche nel caso in cui non dovesse acquisire il 100% del capitale di Banca Generali, la banca valuterà modalità alternative per completare la dismissione – ha scritto il Cda – Tra queste, la cessione sul mercato o l’assegnazione diretta agli azionisti di azioni Generali, in alternativa al dividendo in contanti”.
Si tratta di un’operazione con obiettivi ambiziosi. Con l’Ops “viene creato il leader italiano nel wealth management di fascia alta con 210 miliardi di masse in gestione, 4,4 miliardi di ricavi e una rete di oltre 3.700 professionisti ed un modello di servizio orientato alle fasce più dinamiche della clientela – si legge nella nota di Mediobanca – Questi segmenti saranno tra i più dinamici nei prossimi anni grazie ai cambiamenti demografici, tecnologici e culturali in atto”.
Le intenzioni di Mediobanca
Mediobanca uscirà da Generali, l’Ops punta alla “valorizzazione delle eccellenti professionalità sia di Piazzetta Cuccia che del Leone – ha precisato la mercante bank – Il vero asset su cui poggia il modello di business del gruppo a beneficio del livello di soddisfazione della clientela. Il nuovo gruppo avrà una maggiore capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti, nonché di valorizzare le risorse umane e i consulenti finanziari, facendo leva su un brand forte e riconosciuto, nonché su solide prospettive di crescita sostenibile, in linea con la propria storia recente e passata”.
Si tratta della conclusione di un percorso iniziato 10 anni fa, a confermarlo è il Ceo Alberto Nagel: “L’acquisizione di Banca Generali che proponiamo ai nostri azionisti” serve a “creare il leader italiano nella gestione dei risparmi che vede i suoi punti di forza nella qualità e competenza delle persone e nella distintività dell’offerta, che coniuga consulenza nel wealth management e servizi di corporate & investment banking”.
Intanto il proxy advisors Pirc ha invitato i soci ad esprimersi in favore dell’Ops in vista dell’assemblea del 16 giugno 2025, perché “questa operazione rappresenta un punto di svolta fondamentale nell’evoluzione strategica di Mediobanca, concretizzando un obiettivo perseguito da tempo: rafforzare il proprio core business nel wealth management. L’operazione trasforma un investimento finanziario storicamente passivo in un motore di crescita, efficienza patrimoniale e integrazione operativa”, senza aumento di capitale, convertendo un investimento passivo in un fattore attivo di sviluppo”, ha dichiarato.
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