Dopo l’ingresso nel capitale di Valentino con una quota del 30% acquisita nel 2023per 1,7 miliardi di euro, Kering ha deciso di rivedere il calendario per il completamento dell’acquisizione. Il gruppo francese guidato da Luca de Meo, recentemente nominato amministratore delegato, ha infatti raggiunto un nuovo accordo con Mayhoola, il fondo del Qatar che controlla il restante 70% della maison italiana.
La modifica dell’intesa iniziale rappresenta la prima decisione strategica di de Meo al timone del gruppo e prevede lo slittamento di due anni dell’esercizio delle opzioni previste dall’accordo originario. Mayhoola potrà esercitare la propria opzione di vendita nel 2028, mentre Kering avrà la possibilità di acquistare la quota rimanente nel 2029.
L’operazione, stimata in circa 4 miliardi di euro (con prezzo variabile in base ai risultati futuri di Valentino), era inizialmente calendarizzata tra il 2026 e il 2028. Tuttavia, il peggioramento dei conti di Valentino – in linea con la generale frenata del settore del lusso – ha reso l’operazione meno conveniente per entrambe le parti.
Strategia condivisa per il rilancio di Valentino
L’accordo consente ora a Riccardo Bellini, nuovo Ceo della maison, di avere più tempo per attuare una strategia di rilancio del marchio. Bellini sarà affiancato nella nuova fase da Alessandro Michele, direttore creativo recentemente nominato.
Kering e Mayhoola hanno confermato la volontà di sostenere lo sviluppo di Valentino, rafforzando la loro partnership strategica.
Il progetto Montenapoleone
Sul tavolo, secondo quanto riportato da la Repubblica, anche un possibile sviluppo immobiliare: Kering starebbe cercando un partner per l’immobile di via Montenapoleone 8 a Milano, dove potrebbe trovare spazio Valentino. Tra i soggetti potenzialmente interessati all’investimento c’è lo stesso fondo Mayhoola o altri veicoli legati al Qatar.
Nel frattempo, restano in vigore tutte le altre clausole contrattuali dell’accordo siglato nel 2023, incluso il diritto per Mayhoola di ricevere il pagamento in contanti o in azioni Kering al momento della cessione.
Con questo rinvio, Kering guadagna tempo prezioso per portare avanti il riposizionamento strategico di Gucci e per gestire al meglio l’onere del debito accumulato negli ultimi anni a causa delle acquisizioni concluse.
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