OpenAI punta sul cloud: accordo record da 300 miliardi con Oracle

La società guidata da Sam Altman sigla uno dei contratti cloud più imponenti di sempre: 4,5 gigawatt di potenza per alimentare l’intelligenza artificiale del futuro

OpenAI punta sul cloud: accordo record da 300 miliardi con Oracle© Shutterstock

Con una mossa destinata a ridefinire il mercato dell’intelligenza artificiale, OpenAI ha firmato un contratto con Oracle per acquistare potenza di calcolo per un valore di 300 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Questo accordo supera di gran lunga il fatturato attuale della startup e si configura come uno dei più grandi contratti cloud della storia.

Il contratto comporterà un consumo energetico di 4,5 gigawatt, paragonabile all’elettricità generata da più di due dighe Hoover o al consumo di circa 4 milioni di persone. Questo investimento riflette la crescente domanda di infrastrutture cloud per addestrare e gestire i nuovi modelli di intelligenza artificiale, consolidando il cloud computing come il nuovo Eldorado dopo il boom dei chip, che ha spinto Nvidia in cima alla classifica del valore aziendale globale.

Dopo l’annuncio, Oracle ha registrato un rialzo storico in Borsa fino al 40%, facendo salire la sua capitalizzazione da 678 a 943 miliardi di dollari. Questo incremento ha portato la fortuna del suo cofondatore, Larry Ellison, a 393 miliardi di dollari, superando Elon Musk.

Larry Ellison supera Elon Musk: ora è lui il più ricco del mondo

La Ceo di Oracle, Safra Catz, ha definito il trimestre “straordinario”, grazie a quattro contratti multimiliardari firmati in soli tre mesi e a prenotazioni che hanno raggiunto i 455 miliardi di dollari, ben oltre i 138 miliardi del periodo precedente e le aspettative del mercato.

Questo accordo dimostra che l’espansione dell’IA non dipende solo da chip ad alte prestazioni, ma che il cloud sta diventando un fattore chiave per la prossima generazione di intelligenza artificiale.

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