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Attualità

Sisal: una sponda per l’internazionalizzazione

Conquistare i mercati esteri è una sfida sempre complicata. Per chi possiede un forte know how, ma ha bisogno di una base in terra straniera, anche di più. L’esempio di Sisal traccia una strada innovativa con il near-shoring, guardando al paradiso hi tech che si trova sull’altra sponda dell’Adriatico

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Sisal è una di quelle aziende la cui storia si intreccia profondamente con il costume dell’Italia sin dal Dopoguerra. Settant’anni di eccellenza per alimentare le passioni degli italiani – Totocalcio, Totip, SuperEnalotto –, ma anche al servizio della digitalizzazione del Paese. I numeri di questa leadership parlano da soli: secondo il Bilancio di sostenibilità 2019, nello scorso anno Sisal ha registrato una raccolta di 9,8 miliardi di euro (+11% rispetto ai 12 mesi precedenti), 7,8 miliardi di euro di vincite erogate e un gettito erariale di circa 1,2 miliardi di euro. Da due anni lo storico brand, però, ha deciso di fare del proprio know how l’arma del nuovo sviluppo internazionale per conquistare mercati anche lontani. Il cambio di strategia si consolida nel 2018, quando l’azienda decide di partecipare alle più importanti gare per l’aggiudicazione di nuove concessioni gaming. È una corsa complicata, che richiede un forte impegno da parte di tutta l’azienda per valorizzare un’expertise ormai consolidata sul mercato nazionale. Il grande lavoro viene ripagato da significativi successi: l’azienda conquista concessioni in Marocco (gennaio 2019), in Spagna (luglio 2019) e ad agosto 2020, nel pieno della pandemia che ha stravolto il business globale a tutti i livelli, avvia anche in Turchia la nuova concessione per le lotterie, dimostrando una maturità competitiva raggiunta anche negli scenari internazionali.

LA FORZA PER CRESCERE

Quali sono i punti di forza che hanno permesso questo cambio di passo in mercati così difficili da penetrare? Qual è la strategia che permette a Sisal di adattare il proprio business a Paesi tanto diversi tra loro? L’asset tecnologico è stato uno dei principali fattori che hanno reso possibile questi successi. La strategia di sviluppo di know how interno, la valorizzazione delle competenze e l’attrazione di talenti sono stati gli elementi di base con cui è stato portato avanti il processo di evoluzione delle tecnologie in ambito gaming. Le soluzioni proprietarie di Sisal con le loro caratteristiche di flessibilità, modularità e scalabilità, infatti, sono risultate fattori chiave per l’ingresso in mercati diversi per cultura, contesto sociale e infrastruttura tecnologica, da quello italiano. Per continuare a eccellere sul fronte tecnologico si è resa necessaria la creazione di un grande delivery hub ed è stata scelta la strada dell’internalizzazione delle risorse, attraverso il meccanismo innovativo del near-shoring. L’obiettivo è stato quello di affiancare alle Factory SW in Italia, che occupano oggi oltre 200 persone, ulteriori risorse con forti competenze tecnologiche con l’obiettivo di raddoppiare la capacità di delivery e spingere sulle nuove tecnologie quali A.I., microservizi, DevOps, etc. Il progetto di implementazione di questo nuovo delivery hub è partito nel 2018 attraverso un’analisi delle opportunità offerte da 12 diversi Paesi tra Est e Sud Europa. La scelta alla fine del processo di selezione è stata chiara, e l’Albania è diventato il target del primo hub oltre i confini nazionali.

NUOVI ORIZZONTI

Per la precisione, il sito individuato è stato Tirana, uno dei centri di maggior interesse per l’evoluzione delle competenze e dell’ecosistema tecnologico nei Balcani e in tutta l’Europa orientale. Basti pensare che è definita la capitale europea della blockchain: a distanza di un anno dalla 41esima conferenza internazionale dei garanti della Privacy e Tutela dei dati, tenutasi proprio nella capitale albanese nell’ottobre 2019, il governo ha approvato una legge – il Fintonken Act – per la regolamentazione delle cripto-valute. Determinanti sono state le caratteristiche qualitative, quantitative e di contesto superiori alle altre proposte analizzate in base ad alcuni kpi fondamentali: crescita del mercato Ict nazionale, livello di turnover annuo delle risorse It (architetti e sviluppatori di software), competenze tecnologiche su cui sono basate le architetture informatiche di Sisal. La presenza di un partner locale ha permesso di ridurre considerevolmente i tempi di set-up e dei relativi costi, così come un’elevata scalabilità nella fase transitoria e una gestione più agevole di tutta l’operazione. L’hub ha visto il primo nucleo operativo nella primavera del 2019, con una specifica società di riferimento, Sisal Albania Shpk, direttamente e interamente controllata da Sisal Spa. Rispetto a tanti casi di outsourcing in Paesi vicini e lontani, questa iniziativa di internalizzazione in near-shoring ha ricevuto grande spinta dalla scelta di una regione geografica vicina all’azienda madre: merito della familiarità linguistica da parte della forza lavoro locale, della forte affinità culturale e, ovviamente, della comodità di poter contare sullo stesso fuso orario. Caratteristiche che hanno permesso di ridurre gli sforzi gestionali e logistici nella fase di start up, contenendo la complessità e i rischi legati alla cooperazione con organizzazioni straniere. L’Albania da questo punto di vista si è rivelata una scelta vincente, con un ecosistema aperto, collaborativo e molto favorevole a questo genere di iniziative.

IL MODELLO ORGANIZZATIVO

A due anni dall’avvio del progetto l’esperimento è pienamente riuscito, dato che la struttura albanese conta oggi 90 risorse specialistiche che assorbono quasi il 50% delle attività di sviluppo del gruppo, precedentemente svolte da consulenti esterni in Italia. L’obiettivo è di raggiungere le 130 risorse entro metà 2021, che si affiancheranno al team italiano costituendo, di fatto, un grande centro di eccellenza tecnologico. L’organizzazione prevede un modello di funzionamento con una piena autonomia decisionale locale, indirizzata dalle linee guida strategiche della capogruppo. Il Delivery Hub It si avvale delle competenze e del know how delle funzioni centrali It di Sisal Italia in termini di governance: i processi e le procedure adottano, infatti, le stesse metodologie basate sulle migliori best practice in termini di sviluppo software e sicurezza.

Articolo pubblicato su Business People, dicembre 2020

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Il monumento e parte della piazza dedicata a Giorgio Castriota Scanderbeg, a Tirana. La capitale albanese è stata scelta da Sisal per la nascita di un primo hub oltre i confini nazionali (© iStockPhoto)