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Posta elettronica certificata: rischio multa alle imprese inadempienti

Entro il primo ottobre società e imprese individuali devono comunicare telematicamente il proprio domicilio digitale al Registro imprese

Conto alla rovescia per la regolarizzazione della Posta elettronica certificata delle imprese. Entro il 1° ottobre, come evidenziato dalla Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, tutte le aziende devono comunicare telematicamente al Registro delle imprese il proprio domicilio digitale (Pec) attivo e univocamente riconducibile all’impresa.

A stabilirlo è il Decreto Semplificazioni convertito nella Legge n. 120 dell’11 settembre 2020. Possedere un indirizzo di posta elettronica certificata, che facilita i rapporti con la pubblica amministrazione, era già un obbligo dal 2008 per le società e dal 2012 per le imprese individuali. Ma se la mancata comunicazione prevedeva finora solo una sospensione temporanea per l’invio di pratiche telematiche al Registro imprese, ora invece può comportare una multa compresa tra i 206 e i 2.064 euro per le società, tra i 30 e i 1.548 euro per le imprese individuali.

La comunicazione del domicilio digitale è esente da imposta di bollo e diritti di segreteria. Può essere effettuata dal titolare o legale rappresentante dell’impresa direttamente dal sito ipec-registroimprese.infocamere.it, oppure seguendo le istruzioni sul sito della Camera di commercio di appartenenza.