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Manuela Soffientini: “Leader si diventa”

Solitudine e lavoro di squadra, ruolo di guida nello sviluppo della vision da seguire ma anche presenza costante nell’attuazione pratica delle decisioni, e poi capacità di engagement e coinvolgimento affiancata alla forza di imporre, quando necessario, decisioni difficili ma fondamentali per il futuro dell’impresa. Questo e molto altro è la leadership secondo Manuela Soffientini, presidente e amministratore delegato di Electrolux Appliances in Italia, oggi (6 giugno) protagonista del face to face Dall’io al noi: dalla leadership diffusa alla leadership umanistica con l’editore di Business People, Vito Sinopoli, in occasione del 12esimo Forum della Comunicazione. Ma soprattutto, secondo la manager, leader non si nasce, ma si diventa, acquisendo strumenti imprescindibili per condurre con competenza l’attività che l’azienda svolge e, poi, facendo esperienza sul campo «da una parte prendendo le decisioni e dall’altra seguendone l’esecuzione con il team: solo così si sviluppa la capacità di essere visti come leader dai propri collaboratori», ha spiegato.

Ma come operare quando – inevitabilmente può capitare – ci si trova di fronte alla necessità di prendere decisioni difficili? «Mi sono trovata spesso a gestire dei turnaround, che per definizione sono situazioni di crisi», ha raccontato Manuela Soffientini. «Ed è chiaro che, quando ti inserisci in un contesto di difficoltà, la capacità di generare una visione e delle decisioni che affrontino l’emergenza non sempre possono essere condivise da tutti i collaboratori. D’altra parte, però, nel momento in cui il piano d’azione viene promosso dall’headquarter e lo devi mettere in pratica, è assolutamente indispensabile farlo con un team di persone che l’arricchisca e lo porti avanti come se fosse una strategia nata da loro». In questo senso, spazio sì a una leadership basata sull’autorevolezza più che sull’autorità, ma fino a un certo punto. Perché «gli spazi di tolleranza per comportamenti che non sono sinergici alla realizzazione dell’obiettivo sono molto limitati. Soprattutto nei momenti di emergenza, ci vuole la lucidità di capire se all’interno del gruppo ci sono resistenze che non permettono di portare avanti i progetti».

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© Valerio Pardi