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NFT: i protagonisti italiani da tenere d’occhio

Il fermento per le nuove realtà digitali ispira una nuova generazione di artisti, ecco alcuni nomi che vale la pena seguire

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Conosciuta e ammirata in tutto il mondo per il suo patrimonio artistico, l’Italia non poteva rimanere indifferente alle evoluzioni del concetto stesso di arte favorite da un mondo sempre più digitale, e alle sue più recenti espressioni.

È il caso degli NFT, acronimo di Non-Fungible Token, opere d’arte virtuali identificate in modo univoco, divenuti veicolo d’espressione per artisti italiani e internazionali che stanno riscuotendo notevole interesse nel nostro Paese. Accanto ai blasonati nomi del passato da Michelangelo a Leonardo Da Vinci, da a Modigliani a Guttuso sia da sempre una nazione di talenti e infatti non mancano nuove leve pronte a raccogliere questa tradizione anche misurandosi con le nuove sfide digitali.

È il caso delle installazioni digitali multimediali di Humano di Joaquin Morodo presentate all’ultima Design Week. L’artista spagnolo, in Italia da anni, nel ciclo di opere rappresenta un umanesimo suggestionato da influenze artistiche antiche. La tecnica utilizzata è la digital art con scansioni di fotografie analogiche e dipinti con varie tecniche dallo spray alla pittura a olio. Inoltre gli NFT sono accompagnati da una colonna sonora realizzata ad hoc da The Glaze Friendz di cui Joaquin è cantante e produttore.

Annibale Siconolfi, giovane architetto e artista, è noto per le sue complesse opere 3D nelle quali prendono vita paesaggi e metropoli di un futuro distopico. Nelle sue realizzazioni, la fantascienza si unisce alle influenze dell’architettura contemporanea. Le futuristiche città di Siconolfi sono strutture complesse, vere e proprie giungle di cemento nelle quali fa capolino qualche pianta, ma che appaiono quasi come inaccessibili all’uomo.

Si muove invece nell’ambito della scultura digitale Giusy Amoroso, creando le sue opere tramite un mix di tecnologie, per ridefinire il concetto stesso di anatomia umana e contaminandola con elementi talvolta naturali, talvolta alieni. Elementi corporei tradizionali si fondono con elementi ora fantastici, ora mostruosi, trasformando l’uomo in creatura mitologica.

Tra i più noti a livello internazionale spicca Federico Clapis, le cui opere sono intrise di tematiche ambientaliste e di riferimento alla tecnologia come strumento di esplorazione della condizione umana nella sua contemporaneità. Le sue opere trascendono sé stesse, coinvolgendo direttamente l’osservatore: Federico Clapis invita, infatti, il suo pubblico a condividere sui social network quanto suscitato dall’opera, considerando questo atto di espressione collettiva come parte integrante dell’esperienza artistica.

È un mondo cyberpunk quello di Dangiuz, criptoartista italiano tra i più noti e apprezzati a livello internazionale. Le sue opere dettagliate riflettono la complessità della modernità, con riferimenti culturali che riportano invece indietro agli anni Ottanta. Luci al neon, intrichi di palazzi e insegne di multinazionali riempiono lo spazio e ci mostrano un distopico, caotico futuro.

Tra i nomi noti della scena italiana, anche Catelloo: laureato all’Accademia delle Belle Arti, ha sviluppato uno stile distintivo nel quale i volti perdono volontariamente espressività, a favore della forza comunicativa di colori, forme e luci. Colori tenui e tinte pastello dominano le sue scene, con figure umane che richiamano il classicismo e le sculture greche antiche, accompagnate dall’esplorazione di tessuti e drappeggi.

In questo elenco merita una menzione obbligata anche Mattia Casalegno, classe ’81, artista napoletano interdisciplinare che si esprime proprio attraverso l’uso di diversi media, da installazioni multimediali a sculture, ma anche performance audiovisive life. Considerato tra i più influenti artisti elettronici italiani dell’ultima generazione, si è formato negli Stati Uniti e attualmente vive e lavora a New York.

Insieme a sound designer Maurizio Martuscello ha recentemente firmato l’opera La Maschera del Tempo che ha come protagonista lo splendido Teatro Verde dell’Isola di San Giorgio realizzata partendo dal rilievo fotogrammetrico delle architetture del Teatro. Realizzata utilizzando l’intelligenza artificiale e software di animazione 3D quest’opera è stata finanziata dalla Fondazione Giorgio Cini.