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Green pass, un desiderio per 3 italiani su 4

Numerosi i cittadini che puntano a ottenere il pass vaccinale al più presto. Un’indagine di Revolut evidenzia come il 63% dei nostri connazionali ha in programma viaggi all’estero nei prossimi mesi

Circa il 40% degli italiani cambierà le proprie abitudini di viaggio a causa della pandemia di Covid-19. È quanto emerge da un’indagine condotta a livello internazionale da Revolut, società dell’app finanziaria da 15 milioni di utenti nel mondo, che ha voluto sondare l’atteggiamento dei propri clienti nei confronti delle vacanze estive.

Sulla base dei risultati del sondaggio – che ha coinvolto 12 mila clienti, di cui mille nel nostro Paese – il 63% degli intervistati italiani programma di viaggiare all’estero nei prossimi mesi mentre 1 su 4 afferma che preferirebbe rimanere in Italia. Inoltre, il 62% vorrebbe viaggiare oltreoceano il prima possibile, ma un 16% afferma che viaggerà in Italia solo fino alla fine della pandemia. Riguardo ai mezzi di trasporto, il 45% degli intervistati italiani ha dichiarato che utilizzerà un’auto o un altro mezzo di trasporto privato per limitare i rischi di infezione da Covid-19 nel raggiungere la propria destinazione di viaggio, mentre il 19% afferma che utilizzerà i mezzi pubblici, ma ammette di essere preoccupato per la pandemia.

Altra preoccupazione legata alla pandemia è l’utilizzo del denaro contante: se l’82% degli intervistati italiani dichiara ormai di preferire l’utilizzo della carta o del telefono per pagare al posto del contante, il 43% afferma che la ragione principale per farlo è evitare di toccare monete e banconote.

Green Pass: il pass vaccinale piace al 75% degli italiani

Gli italiani sembrano essere i più fiduciosi in Europa nei confronti del pass immunitario – o green pass – con il 75% degli intervistati che spera di ottenere il proprio molto presto. Solo Singapore registra un dato più alto con l’88% degli intervistati che afferma lo stesso. Il 60% degli intervistati italiani pensa anche che sia un buon strumento per permettere alle persone di viaggiare in sicurezza mentre il 19% vede nel progetto un rischio di discriminazione. Il 20% invece non ha ancora un’opinione chiara al riguardo.

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