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Lifestyle

Giochi da tavolo: un successo senza tempo

I boardgame godono di una nuova giovinezza tra grandi classici e titoli inediti che impazzano in fiere affollatissime, su internet e nelle case degli italiani. La rivincita della socialità reale nell’era di videogame e social virtuali

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Se sei andato in bancarotta per una notte a Parco della Vittoria, questo articolo fa per te. Se anche tu hai mandato le tue armate alla conquista della Kamchatka, allora hai già capito di cosa stiamo parlando. E se hai passato intere serate in cerca di un assassino ben prima che le “cene con delitto” diventassero di moda, probabilmente stai già correndo a cercare la scatola del tuo Cluedo. Perché i giochi da tavolo sono rimasti nel cuore degli appassionati, nonostante il successo dei videogame, dei social network e della rivoluzione digitale in generale. Anzi, Monopoly, Risiko, Scarabeo & co. hanno sfruttato i nuovi media per vivere una rinnovata giovinezza, grazie a edizioni online multiplayer e community di giocatori sparsi per il mondo, ma uniti dalla stessa passione per tabelloni e dadi. E in un’epoca che ci vede sempre più “social”, ma sempre meno sociali, sedersi attorno a un tavolo per divertirsi con leggerezza è quasi una riscoperta.

Roba da nostalgici? Nient’affatto, perché accanto ai grandi classici spiccano nuovi titoli che conquistano ogni anno il mercato. Nel 2015 Dixit (un gioco di carte che vanta molteplici espansioni) ha venduto 20 mila copie, mentre il “ferroviario” Ticket to ride ha toccato quota 10 mila. Il mercato dei boardgame – 20 milioni di euro – è cresciuto dal 2014 del 40% e il solo Natale del 2015 ha portato alla vendita di 30 mila scatole tra i titoli più disparati come Bang! (gioco di carte ispirato al mondo degli spaghetti western), Inkognito (sottotitolo “Carnevale di spie a Venezia”) e il politicamente scorretto Squillo (dovete gestire una scuderia di prostitute). I giocatori con qualche anno in più sono diventati sempre più protagonisti premiando il lavoro delle aziende specializzate (Asmodee, Asterion Press, Giochi Uniti, Dv Giochi, ecc.) insieme a quello dei colossi del settore come Spin Master-Editrice Giochi e Hasbro, che si spartiscono tra loro circa metà del mercato.

E sono queste aziende ad animare e attirare gli appassionati del genere alle fiere di settore, sempre più popolari tra celebrazioni e tornei coinvolgenti: si parte da Play, organizzata a Modena tutti gli anni a inizio aprile; la sempre più popolare Romics nella Capitale e, ovviamente, gli spazi dedicati ai giochi da tavolo nell’ambito del Lucca Comics & Games in autunno. All’estero, invece, gli appuntamenti più attesi sono quelli di Essen, New York e Philadelphia. «Il mercato è guidato da prodotti profondamente conosciuti e apprezzati da molte generazioni che si rinnovano per stare al passo con i tempi e i gusti degli italiani, ma non si possono trascurare quei giochi da tavolo che nascono da fenomeni “social” e diventano virali grazie ormai al quotidiano utilizzo del digital da parte di fasce d’età sempre più ampie», racconta Viola Modugno, Brand Manager di Hasbro Gaming. «Titoli come Torte in faccia e Attenzione allo sciacquone spadroneggiano nella categoria e vengono sempre più apprezzati dalle famiglie per il loro carattere fun to play, fun to watch: questi prodotti ci divertono sia quando ci giochiamo sia quando guardiamo gli altri farlo. Magari anche sui social network. Il numero di persone che giocano è aumentato circa del 75% nel giro degli ultimi tre anni. La categoria giochi in scatola è una delle poche ad accomunare i gusti e le abitudini di persone diverse per genere, età e ruolo sociale. Un boardgame è sempre presente nella vita di una persona, dall’età prescolare fino all’età adulta in cui l’individuo si riscopre in molteplici ruoli sociali dove un gioco trova sempre un buon fan-alleato». Insomma, in una realtà sempre più veloce e fatta di connessioni quasi totalmente digitali, il gioco in scatola si fa promotore del momento face-to-face tra persone, dei contatti reali e di valori come quello di amicizia e famiglia. Valori ancora molto forti soprattutto in un Paese come l’Italia. Il settore è dunque vivissimo, come dimostrano gli oltre 800 giochi approdati sul mercato italiano nell’ultimo anno. Anche perché grazie al crowdfunding chiunque può improvvisarsi game designer. È la storia di Zombicide, un successo nato grazie al sito CoolMiniOrNot – in cui ognuno può caricare la foto della propria statuetta in miniatura per farla giudicare agli altri utenti – e poi divenuto un fenomeno grazie a Kickstarter.

In generale, vanno per la maggiore due filoni “filosofici”: i giochi cosiddetti “German”, che hanno come obiettivo la colonizzazione (ne esistono a centinaia anche online), contro i più classici e virtualmente cruenti “American” nei quali bisogna andare alla conquista di un castello. Negli ultimi tempi sono arrivati i boardgame dedicati alle Escape Room: si tratta di giochi che ripropongono la meccanica di enigmi e puzzle da risolvere comodamente a casa con un gruppo di amici. Divertenti e stimolanti, hanno l’unico difetto di poter essere giocati una volta sola. La vitalità di questo mondo ha dato nuova linfa ai grandi classici, che hanno saputo reinventarsi: Risiko! ha lanciato la sua versione Risiko! Z, in cui le armate sono vittima di un’epidemia zombie. Ancor di più ha fatto Monopoly che ha lanciato la versione Ultimate banking con le regole del mercato immobiliare, quella Gamer con i personaggi di Super Mario per il Natale 2017 e l’edizione celebrativa dei 40 anni di Star Wars. «Monopoly è il primo nome che viene in mente quando si parla di giochi da tavolo», conclude Modugno, ricordando le pubblicazioni del gioco in 47 lingue in 11 Paesi. «Il suo successo è stato costruito a seguito di tanti anni di successo, durante i quali Hasbro ha investito continuamente in innovazione di prodotto e coinvolgimento attivo dei propri fan. Per esempio, pensiamo alla nostra pagina Facebook molto amata e seguita, dove sono le persone a raccontarci del gioco e delle loro esperienze legate a esso. Questa potenza si combina a partnership come quelle con Nintendo e Disney che rendono questo brand sempre forte e attuale».

Credits Images:

Il mondo dei giochi da tavola è stato protagonista nel film cult del 1995 Jumanji , con protagonisti Robin Williams (nella foto, al centro) e una giovane Kirsten Dunst (a sinistra) Foto © Universal Pictures