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Lavoro

Uomini e donne sul lavoro: ottimi colleghi, basta che lei non comandi

Più di 750 maschi under 40 provenienti da vari Paesi hanno risposto a un sondaggio, raccontando come percepiscono il ruolo femminile nel mondo del lavoro e mostrando cosa è cambiato nella relazione tra i due sessi

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Le donne sono il 40% della forza lavoro mondiale, ma molte di esse sono sottopagate rispetto ai colleghi maschi. Nonostante ciò, la presenza femminile negli ambienti di lavoro è avvertita in maniera positiva e il mondo del business è sempre più recettivo ai valori della diversità.

WOMEN’S FORUM. A dirlo è Mazar con la ricerca What do men think?, un sondaggio condotto su 750 uomini provenienti da 60 Paesi del mondo, appartenenti sia alle vecchia generazione che alla nuova (i nati negli anni ’80 e ’90 ndr), e presentata in occasione del Women’s Forum di Deauville in Francia.

Le relazioni tra donne e uomini e le pari opportunità sono infatti il leit motiv della 10a edizione dell’evento che durerà fino a sabato 18 ottobre. Il meeting ha come protagoniste donne dell’alta dirigenza, leader politiche, attiviste provenienti da tutto il mondo, incluse anche personalità di spicco come il direttore operativo del Fondo Monetario internazionale Christine Lagarde e la star di Hollywood Salma Hayek. L’iniziativa punta a creare un’occasione di incontro tra le donne, incentivandone il networking e la solidarietà professionale.

QUALCOSA È CAMBIATO. Interrogati sulle donne al lavoro e su come sono cambiati i rapporti tra i due sessi, i maschietti hanno evidenziato come il “gentil sesso” si sia fatto più strada nei settori business e accademici, al punto che la diversità di genere nei team professionali è accettata dall’88% degli intervistati.

Se prima le faccende domestiche e la cura della famiglia erano un’esclusiva femminile, oggi il 60% degli uomini della nuova generazione è d’accordo nel condividere questi compiti con la propria partner, anche se a lei spettano i “classici” stirare, cucinare, pulire casa e lavare i bimbi. Che gli uomini stiano diventando più “femminili”? Probabilmente sì, secondo il 46% degli intervistati: i confini tra mascolinità e femminilità stanno diventando sempre più blandi.

LE DONNE IN UFFICIO. La maggioranza degli uomini (63%) preferisce lavorare in ambienti dove ci sono donne, perché la loro presenza rende il lavoro più equilibrato (53%), più piacevole (31%), emozionante (30%) e ricco di dialogo (25%). Anche se in definitiva gran parte dei manager non fa caso al genere dei dipendenti (68%).

Per gli intervistati le qualità professionali più importanti, come l’affidabilità, l’innovazione e la capacità di collaborare, sono “unisex”, cioè non dipendono dal sesso. Lo stesso vale per quelle caratteristiche, un tempo appannaggio maschile, come il coraggio e la capacità di leadership.

A livello aziendale, poi, la valorizzazione delle donne passa attraverso la promozione della diversità. I diversity program non sono solo sinonimo di comportamento etico, ma anche garanzia di efficienza per quelle multinazionali che, come la cinese Lenovo, (con metà dipendenti donne e molti provenienti da altri Paesi), presenteranno le proprie iniziative al Women’s Forum di quest’anno.

IL BOSS. Se ormai le donne al potere sono accettate dalla maggioranza degli uomini uomini (52%), tuttavia vi è una piccola parte (il 21%) che teme le virago, leader dal carattere forte e dal pugno di ferro come la fu “Iron Lady” Margaret Thatcher o la più attuale Angela Merkel. Chi ha paura del boss in gonnella?

Credits Images:

Una delle ospiti d'onore del Women's Forum 2014 , Christine Lagarde, direttore operativo del Fmi (Fondo Monetario internazionale).
© Chip Somodevilla/ Getty Images