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Merchandising, stadio e sponsor: il brand Roma firmato DiBenedetto

L’acquisto del club giallorosso non è ancora ufficiale, ma c’è chi inizia già a pensare al piano del magnate americano: stadio con entrate da 40-50 milioni l’anno ed esportazione del brand Roma, magari con Nike al posto di Kappa

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L’idea è quella di uno stadio in stile Stamford Bridge del Chelsea: meno posti a sedere, ma impianto sempre al completo con emporio e centro di ristorazione all’interno. I progetti per la nuova As Roma non si fermano qui. In attesa di vedere Thomas DiBenedetto prendere in mano il nuovo club giallorosso (nulla è ancora deciso, ma a breve inizierà il negoziato esclusivo e tutto si potrebbe chiudere entro marzo), si inizia già a parlare del piano di rilancio della società che dovrebbe portare il giro d’affari della Roma dagli attuali 118 milioni di euro a 250 milioni sul livello di Barcellona e Manchester United. Il quotidiano la Repubblica spiega come: si dovrebbe partire con un aumento di capitale da 50-60 milioni, perdite azzerate e fair-play finanziario. Molto ruoterà poi intorno al nuovo stadio che, realizzato nel giro di 5-8 anni, nei progetti dovrebbe ospitare centro commerciale e store, incrementando di 40-50 milioni all’anno le entrate.

As Roma – due nuovi americani per la cordata Usa

Ma non è finita qui perché DiBenedetto è sì un uomo di sport, ma è anche un imprenditore di successo e la cordata americana ha deciso di trasformare il marchio della squadra in un brand globale con export di maglie e gadget della “lupa” in Usa, Cina e Medio Oriente. Possibile anche la sostituzione del marchio tecnico Kappa con uno più esportabile all’estero (si parla di Nike). La squadra, come Milan e Inter, sarà impegnata in tournée all’estero e i suoi giocatori diventeranno testimonial di eventi. Il logo della capitale sarà collegato a un nuovo mercato legato allo sport, ma anche al turismo.