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Chi non comunica scompare

È il tema principale del Forum della Comunicazione 2011 che, dopo una due giorni di convegni e oltre duemila partecipanti del settore, ha sottolineato l’importanza della comunicazione per uscire dalla crisi

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Circa 2.200 partecipanti, 60 partner di istituzioni pubbliche e aziende private, 138 relatori tra opinion leader italiani e stranieri, imprenditori, top manager e giornalisti: sono solo alcuni dei numeri del Forum della Comunicazione 2011, il principale evento italiano per il settore della comunicazione che attraverso keynote, workshop, dibattiti, interviste e conferenze ha offerto ha offerto ai professionisti un unico contesto per dialogare all’unisono con la comunità politica, economica, scientifica e sociale del Paese. Parola chiave dell’ultima edizione, organizzata sui temi scelti da dalla community del Forum attraverso un sondaggio online, è stata crowdsourcing, termine che indica l’esternalizzazione del lavoro al di fuori dell’impresa tramite la rete. Ma l’edizione del 7 e 8 giugno – trasmessa in diretta streaming su Rai.Tv – si è articolata su diversi temi, soprattutto sul rapporto tra comunicazione e crescita dell’economia, tematica al centro anche dell’ultimo sondaggio d’opinione, dal titolo “Innovazione, stile e valori: chi non comunica scompare”, effettuato proprio per l’occasione dall’Istituto Piepoli. E dallo studio emerge che il 61% degli italiani ritengono la comunicazione strategica per uscire dalla crisi economica. Ma con il crescere dei social network, cresce anche l’attenzione per la la web reputation delle aziende, basilare per il 77% degli intervistati (leggi).Nella due giorni di incontri il Forum ha dato spazio ad altre importanti tematiche al centro del dibattito odierno sulla comunicazione. Manager e opinion leader provenienti da diverse realtà istituzionali e imprenditoriali hanno discusso di sviluppo sostenibile nell’epoca del green oriented; i trend nel settore turistico; la Corporate Social Responsability e le strategie volte alla rassicurazione dei cittadini; il rapporto tra democrazia e informazione; l’internazionalizzazione e il dibattito sulle nuove professioni della comunicazione. “Anche per l’edizione 2011 abbiamo avuto l’onore di ospitare personalità di assoluto spessore e carisma che hanno potuto offrire alla numerosa platea in sala un quadro a 360 gradi sullo scenario della comunicazione in Italia”, ha Fabrizio Cataldi, fondatore di Comunicazione Italiana.” E da questi importanti numeri che Comunicazione Italiana riparte, per fare in modo che il Forum della Comunicazione si consolidi sempre più nel tempo, e continui a mettere a disposizione del suo vasto pubblico tutti gli strumenti necessari per comprendere i diversi flussi comunicativi, tipici della nostra società contemporanea che ci spingono ancor di più ad approfondire, dibattere e proporre nuove spunti di riflessione” .