Connettiti con noi

Business

Esselunga, Giulia e Marina Caprotti verso il 100% delle quote

La moglie e la figlia del fondatore pronte ad acquisire il 30% della società in mano ai figli del primo matrimonio

architecture-alternativo

A distanza di due anni e mezzo dalla morte del fondatore e proprietario di Esselunga, Bernardo Caprotti, i suoi eredi sembrano aver finalmente trovato un accordo economico-finanziario. La moglie Giuliana e la figlia Marina, infatti, stanno per acquisire il 30% di quote non ancora in loro possesso da Violetta e Giuseppe, nati dal primo matrimonio di Bernardo. Al momento, il prezzo d’acquisto non è stato ancora deciso: verrà determinato prossimamente da terze parti indipendenti. Giuliana e Marina, che sono le due principali azionisti della Supermarkets italiani spa, la holding che controlla Esselunga al 70%, hanno comunicato che probabilmente una buona parte della cifra che sarà corrisposta a Violetta e Giuseppe Caprotti sarà finanziata attraverso il ricorso al debito.

Sfumata l’opzione Borsa per Esselunga

In passato, Giuliana e Marina avevano valutato l’opzione, già ipotizzata dal pioniere della grande distribuzione prima della morte, di quotare Esselunga in Borsa e di dare, dunque, il via a un Ipo, cioè un’offerta pubblica iniziale. Lo scorso anno avevano ottenuto un’opzione call per acquisire le azioni di Giuseppe e Violetta entro quattro anni qualora non fosse andata in porto l’Ipo inizialmente prevista per quella quota. Ora dunque, come annunciato in una nota della società “hanno esercitato il diritto di acquisto delle azioni della controllante possedute da Violetta Caprotti e Giuseppe Caprotti, che insieme rappresentano il 30% del capitale”.

La divisione di Esselunga aveva creato screzi in famiglia

Bernardo Caprotti aveva lasciato il 70% di Esselunga alla sua nuova famiglia e il 30% restante ai figli di primo letto. Uno squilibrio di potere che era stato sottolineato anche nella suddivisione del patrimonio immobiliare: a Giuliana e Marina, infatti, era andato il 55% del “bottino”, mentre a Violetta e Giuseppe il 45%. Infine, l’imprenditore aveva destinato 75 milioni alla segretaria Germania Chiodi e la quota restante dei conti correnti ai cinque nipoti (due figli del fratello minore e tre figli di Giuseppe). Un testamento che aveva fatto molto discutere e creato parecchie tensioni fra i successori. Del resto, fra i due rami della famiglia Caprotti non era mai corso buon sangue. Ma la frattura sembra in via di ricomposizione.Già lo scorso anno, infatti, Giuseppe e Violetta avevano accettato di cedere le loro quote del capitale di Villata partecipazioni, la società che gestisce gli immobili, e Marina e Giuliana avevano ottenuto l’opzione call per comprare le loro quote di Esselunga. E ora è arrivata la notizia sull’acquisizione del 100% delle quote del colosso dei supermercati.