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Immatricolazioni in calo in Italia: il punto di vista del Centro studi Promotor

Le previsioni del presidente Gian Primo Quagliano: “Ancora meno vendite con il bonus-malus del Governo”

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Più che di un calo è stato un crollo: le immatricolazioni di auto che nel 2007 erano state 2.493.000 nel 2013 si erano ridotte alla misera quota 1.305.000, con un calo del 47,7%. Poi la ricrescita, che negli ultimi due anni ha però segnato il passo. Perché, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor: «Sono troppo deboli i provvedimenti che spingono alla modernizzazione del parco circolante che farebbero bene non solo ai costruttori ma, anche e soprattutto, all’ambiente e alla sicurezza stradale».

Che cosa dice a chi circola con un’auto vecchia semplicemente perché non se ne può permettere una nuova?Servono incentivi alla rottamazione, ma devono essere ben calibrati per fare in modo che il costo per lo Stato sia pari a zero grazie al maggior gettito Iva derivato dalle vendite.

Sembra una ricetta fin troppo facile… Che però ha già dimostrato la sua efficacia nella seconda metà degli anni ‘90, quando la Banca d’Italia stimò un contributo all’incremento del Pil di 0,4 punti percentuali.

L’intervista a Gian Primo Quagliano è un estratto di Meraviglie a quattro ruote, approfondimento sulle novità più interessanti dal mondo automobilistico, pubblicato sul numero di Business People , gennaio-febbraio

Demonizzazione del diesel, veicoli in condivisione, inviti a usare i mezzi pubblici ma in Italia il parco auto cresce. Perché? Cresce ma non solo in Italia. Tra il 2007 e il 2016 le auto sono aumentate del 6,6% in Giappone, del 12,5% in Germania e del 6,15% in Italia. Il problema nostro è noto: va dalle carenze del trasporto pubblico destinato ai pendolari al fatto che nel nostro Paese vi sono molti piccoli centri non collegati alla rete. Con buona pace di coloro che sognano un mondo senza automobili.

Ne consegue che le immatricolazioni aumenteranno nel 2019? La maggior parte dei fattori che hanno frenato la crescita nel 2018 potrebbero ripetersi nel 2019, con l’aggravante che l’economia italiana potrebbe essere ancora una volta in recessione. La nostra previsione per il 2019 era di 1.900.000 immatricolazioni con un lieve calo rispetto al 2018, ma per il bonus-malus del Governo scende a 1.800.000.