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Attualità

Una vita per la scienza, le tappe principali di Rita Levi Montalcini

Dalla nascita a Torino al messaggio rivolto ai giovani nel 2009, passando per la scoperta che le valse il Nobel per la Medicina. I 103 anni della ‘first lady della scienza’

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Nata a Torino il 22 aprile del 1909 da una famiglia della borghesia ebraica, Rita Levi Montalcini entra a 20 anni nella scuola medica dell’istologo Giuseppe Levi e inizia gli studi sul sistema nervoso che prosegue per tutta la sua vita; nel 1936 consegue la laurea in Medicina e chirurgia nell’Università della sua città. Nella facoltà studia insieme ad altri due futuri premi nobel, Salvador Luria e Renato Dulbecco. Appena due anni più tardi, a causa delle Leggi razziali del regime fascista si vede costretta a emigrare in Belgio insieme a Levi; nel 1940 rientra in Italia e allestisce un piccolo laboratorio casalingo per continuare le sue ricerche sul sistema nervoso.Nel 1947 la pubblicazione di un piccolo saggio le apre le porte del dipartimento di Zoologia della Washington University di St Louis (Missouri, Stati Uniti); Rita Levi Montalcini accetta l’invito di proseguire i suoi studi dividendosi tra Italia e America per 30 anni, fino al 1977. Nel 1951, grazie ai suoi esperimenti di coltura in vitro, scopre il fattore di crescita delle cellule nervose noto come Ngf (Nerve Growth Factor), che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per questa scoperta, nel 1986, verrà insignita del Premio Nobel per la medicina insieme al suo collaboratore, lo statunitense Stanley Cohen. Nella motivazione del riconoscimento si legge: “La scoperta del Ngf all’inizio degli anni ’50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza, i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell’organismo”.Dal 1961 assume la direzione del Centro di ricerche di Neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) all’interno del quale, negli anni successivi, ricoprirà vari ruoli. Membro delle più prestigiose accademie scientifiche nazionali e internazionali, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui numerose lauree ad honorem. Nel 1992 ha istituito, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all’educazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a studentesse africane a livello universitario, con l’obiettivo di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e sociale del loro paese.Gli ultimi anni la vedono protagonista anche della politica del nostro Paese. Senatrice a vita dal 1° agosto 2001, con la vittoria dell’Unione alle politiche del 2006 accorda la sua fiducia al Governo Prodi due; dopo aver rifiutato di assumere la presidenza temporanea del Senato, vota in tutti gli scrutini Franco Marini, sollevando al momento della votazione l’applauso di tutti i senatori dell’Unione. Grandi festeggiamenti nel 2009 per il suo centesimo compleanno; raggiungendo questo importante traguardo Rita Levi Montalcini diventa il più anziano senatore a vita della Storia della Repubblica italiana. “A 100 anni sono ancora profondamente ottimista – dichiarò la Levi Montalcini – penso che anche i periodi difficili, e ne ho avuti, possano portare grande progresso. Poi un messaggio ai giovani: “L’unico segreto che trasmetto è: mai pensare alla nostra persona, ma vedere il mondo intorno a noi, pensare alla stupenda bellezza della natura e dell’uomo. Non ho segreti, posso consigliare soltanto di essere felici di essere vivi e di poter essere d’aiuto agli altri”.

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Rita Levi Montalcini