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Una fiera anti-crisi

A Verona la decima edizione di ArtVerona, che premia modernità e sperimentazione rigorosamente made in italy. Il tema di quest’anno è il rapporto virtuoso tra industria culturale e imprese per lo sviluppo del Paese

Nata dieci anni fa, ArtVerona (dal 9 al 13 ottobre 2014) si è costruita nel tempo l’identità di una fiera relativamente marginale ma solida, che punta sull’Italia senza inseguire vane ambizioni di internazionalizzazione, con un forte settore “moderno” ma con l’occhio ben aperto sulla sperimentazione e sul contemporaneo.

Un’identità consolidatasi negli ultimi anni, con l’introduzione nella squadra di lavoro del curatore Andrea Bruciati (da quest’anno direttore artistico della manifestazione) e con il varo di diverse iniziative sperimentali, che l’hanno portata a definirsi sin dall’immagine coordinata un’art project fair.

10 edizioni (dal 2004)

100.000 euro il fondo acquisizioni

120 gli espositori 2013

1.100 artisti esposti l’anno scorso

20.000 visitatori nell’edizione passata

Un’identità destinata a rafforzarsi ulteriormente a partire da questa edizione, che mette in campo due novità decisive: l’avvenuta acquisizione da parte di Veronafiere, primo organizzatore diretto di manifestazioni fieristiche in Italia, e l’attivazione di un consistente fondo acquisizioni – 100 mila euro a sostegno dei giovani artisti emergenti – nato dalla partnership con Fondazione Domus.

A riprova dell’interesse di ArtVerona a stimolare il virtuoso rapporto tra arte e impresa per lo sviluppo competitivo del Paese c’è la centralità che questo tema assume nei talk che animeranno la manifestazione, a partire dalla presentazione – giovedì 9 ottobre alle ore 11.00 – del Rapporto 2014 Symbola dal titolo Io sono cultura. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi, moderata da Catterina Seia, direttrice del nuovo approfondimento Arte e Imprese de Il Giornale dell’Arte.

Il rapporto, nato dalla collaborazione con UnionCamere e Fitzcarraldo, offre una lettura ragionata del contributo che le industrie culturali e creative stanno ap portando per uscire dalla crisi, sottolineando come oggi la relazione tra ambito creativo e imprenditoriale diventi centrale per caratterizzare in modo definitivo la modalità e i processi produttivi nel nostro Paese.

LA RELAZIONE TRA AMBITO CREATIVO E TESSUTO

ECONOMICO DIVENTA CENTRALE IN TEMPI DI CRISI

PER LA CARATTERIZZAZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI

Temi che ritorneranno anche nel programma di ArtVeronaTalk, curato dalla direttrice di Exibart Adriana Polveroni, e in ArtVerona Lab: un brainstorming collettivo sulle fiere di settore coordinato da H-farm, innovativo acceleratore di imprese, che coinvolgerà 40 influenti interlocutori del sistema dell’arte.

Questa concezione di una fiera come piattaforma sperimentale del nuovo e come luogo di apertura, di visibilità e di relazione trova riconferma anche nella peculiare concezione di alcuni progetti espositivi e premi: dal premio Icona, a Independents alla mostra 2000Maniacs. Supportato da Desall e volto a selezionare un’opera che entrerà in deposito nel Mart di Rovereto e verrà utilizzata come immagine promozionale della prossima edizione della fiera, Icona è nato nel 2006 l’anno scorso ha premiato Dying Warrior di David Balliano, emblema dell’edizione 2014.

Independents, una piattaforma – curata da Cristiano Segafreddo – giunta ormai alla quinta edizione, cerca di dare visibilità alle realtà indipendenti italiane: fondazioni, associazioni, collettivi e spazi non profit impegnati in percorsi autonomi di ricerca. Quest’anno l’iniziativa, che ha fatto scuola, ne presenta ben 27 e sosterrà la migliore con un premio di 2.500 euro.

2000Maniacs – The Big Instant Painting Show, infine, è una mostra di pittura – curata da Andrea Bruciati e Lorenza Boisi – che affianca a 10 artisti presenti in fiera 50 altri nominativi selezionati attraverso un bando aperto, i cui lavori verranno allestiti in tempo reale attorno ai “maestri”. Un incentivo alle gallerie partecipanti è offerto, oltre che dal nuovo fondo acquisizioni, da premi come Level 0 – in cui diversi direttori museali italiani selezionano tra le proposte della fiera degli artisti da promuovere nelle loro istituzioni – e Collectors for Celeste, un premio acquisto volto a premiare un lavoro esposto nella “Raw Zone”, la sezione più giovane e sperimentale della fiera.

Mentre ad alzare il livello culturale della manifestazione e ad attrarre i visitatori puntano una serie di proposte espositive speciali, che dal Centro fiere si diramano nella città e si prolungano ben oltre i cinque giorni dell’evento, a beneficio di chi se ne accorgerà troppo tardi: ci riferiamo agli eventi di VideoArtVerona, PhotoArtVerona e alla mostra Ad Naturam.

LA KERMESSE ESCE DAGLI SPAZI DELLA FIERA

E SI DIRAMA NELLA CITTÀ CON MOSTRE

CHE PROSEGUONO OLTRE LA FINE DELL’EVENTO

ArtVerona Off

Resterà invece circoscritta agli spazi e alle date della fiera Enrico Castellani: l’opera in bianco, la monografica (a cura sempre di Andrea Bruciati) di uno dei più importanti artisti italiani del secondo dopoguerra, oggetto di un recente recupero anche mercantile, come dimostrano gli eccellenti risultati raggiunti nelle ultime aste: dal milione di euro sfiorato da Superficie Blu nell’asta milanese di Sotheby’s del 27 maggio 2014 ai 900 mila raggiunti da Christie’s nella stessa stagione da una Superficie Bianca del 1967, partendo da una stima molto più bassa.

Proprio il bianco sarà la dominante della mostra di ArtVerona, che si avvale del sostegno di alcune gallerie partecipanti e della Fondazione Castellani. Più di un motivo, insomma, per non mancare all’appuntamento della città scaligera, che apre la stagione delle fiere italiane per essere seguita, a ruota, da Artissima a Torino (dal 7 al 9 novembre) e da Artefiera a Bologna (23- 26 gennaio 2015).