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Lifestyle

Primavera in buca

Maggio e giugno sono tra i mesi migliori per gli habitué del green, che possono godere dei piaceri del loro sport preferito circondati dalla natura al massimo della sua espressione. Business People vi propone tre campi che, per collocazione geografica e patrimonio culturale, meritano senz’altro una visita

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Terra di poeti, santi e navigatori. Così, anche un po’ ironicamente, viene spesso definito il nostro Paese che però, ora, può anche dirsi terra di golfisti. Se è indubbio, infatti, che di recente si siano uditi scricchiolii nel movimento nel suo complesso, mai come in questi anni si è parlato (e si parla) di golf anche da noi, e non solo grazie ai professionisti che si fanno onore nei diversi tour. Uno dei motivi è, infatti, quello che vede l’Italia ai primi posti per il potenziale turistico – seppur ancora da sfruttare pienamente – collegato al golf. Un potenziale che, grazie ai tanti circoli distribuiti lungo la Penisola, è alla portata sia di coloro che decidono di lasciare per un giorno le sfide sul campo amico del proprio club per andare alla scoperta di nuovi percorsi; sia anche, e soprattutto, di coloro che avendo intrapreso una strada, è il caso di dirlo, itinerante nel proprio modo di essere golfisti, individuano ogni week end campi diversi per le proprie scorribande tra green e fairway. Per i mese di maggio e giugno, uno dei periodi più belli dell’anno, con la natura a offrirsi nella sua migliore espressione, ci muoviamo all’interno di tre regioni, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, che non solo si fregiano di una grande tradizione golfistica ma che, grazie a un’offerta ampia e molto varia di club, ci consentono di comporre una proposta alternativa alle location più classiche, guardando ad alcuni campi che, per collocazione geografica, contesto storico e caratteristiche del territorio, rappresentano ottimi motivi per una visita. Senza dimenticare, ovviamente, il valore e il profilo tecnico che tali percorsi esprimono, in grado di sollecitare la capacità tecnica e la fantasia tattica dei giocatori di ogni livello. E di spingerli, dopo la prima visita, a farvi ritorno.

GOLF CLUB VERONA

La bella Giulietta giocava a golf? La domanda è forse un po’ impertinente, ma solo per una questione di… tempi, essendo lo sport non molto praticato dalle signore dell’epoca in cui è ambientata la celebre tragedia. Il Golf Club Verona, infatti, si presenta come un luogo molto suggestivo, tanto per la bellezza del paesaggio e la splendida collocazione tra vigneti e colline, quanto per il notevole livello del percorso. Nato nei primi anni ’60, ha vissuto diversi momenti di evoluzione grazie a interventi nel disegno e nella conformazione che lo hanno portato dalle iniziali nove alle attuali 18 buche, fino a ospitare alcuni Open d’Italia nella seconda metà degli anni ’80 (vinti dalle firme prestigiose di Silvio Grappasonni e Costantino Rocca).Nell’affrontare il giro è opportuno predisporsi a incontrare situazioni piuttosto varie, che rendono la giornata interessante per le diverse alternative, tattiche e tecniche, che il giocatore può percorrere per arrivare in buca. Da notare che seppur ondulato, il terreno non presenta asperità eccessive rendendo la passeggiata alquanto piacevole e il gioco una ben equilibrata alternanza di pendenze e ostacoli, differenze di livelli tra green e fairway. Il tutto distribuito all’interno di nove buche, le prime, piuttosto strette, in cui è la precisione dei colpi l’obiettivo cui puntare; per lasciare spazio a drive e ferri lunghi sulle seconde nove, in cui dominano distanze più lunghe e uno scenario molto ampio. La vicinanza a Verona aggiunge un ulteriore elemento – se ce ne fosse bisogno – per intraprendere una gita in questa splendida terra.

VERDE ECOLOGICO

Elemento cardine della politica del club è la gestione ecocompatibile del percorso che inizia con un’attenta e aggiornata selezione del miglior mix di erbe (locali e introdotte) per ridurre al minimo le esigenze irrigue, i costi e gli interventi di manutenzione. Scelte che hanno garantito al circolo, in un contesto molto piacevole esteticamente e di valore assoluto dal punto di vista golfistico, il premio Impegnati nel Verde

GOLF CLUB LA MARGHERITA

Anche per visitare il Golf Club La Margherita i motivi non mancano, talmente vari sono gli spunti che questa parte di Italia è capace di esprimere. Incastonato tra le colline delle Langhe – con il loro imperdibile mix di gusti e sapori, di vini eccellenti e di ricette prelibate – e l’area che ospita i luoghi cari ai Savoia (Castello di Racconigi, di Rivoli, di Venaria, il Palazzo Reale di Torino), il golf club gode di una posizione geografica eccellente. In termini puramente golfistici, il percorso, di valore assoluto per la completezza di elementi che propone, merita di essere inserito nel curriculum di ogni giocatore. L’abilità dei designer è stata quella di sfruttare le caratteristiche naturali del territorio (la pineta, l’acqua, l’ondulazione del terreno) integrandole con ostacoli ben distribuiti sul percorso, reso così molto tecnico. Alcune buche si presentano delicate, richiedendo una attenta valutazione del colpo e della strategia da adottare. In altre, per le distanze da coprire, la lunghezza dei colpi è caratteristica imprescindibile per puntare al risultato. Al di là della manutenzione, sempre all’altezza, discorso a parte meritano i green, compatti e di dimensioni varie, ma mai molto grandi.

CHI SEMINA BENE…

La grande attenzione del circolo per i giovani e la loro formazione, non solo tecnica, ha portato importanti risultati sportivi conseguiti dai suoi rappresentanti oltre che il premio Seminatore d’Oro, assegnato al club dalla Federazione

GOLF CLUB SALSOMAGGIORE

Mens sana in corpore sano. Parlando di Salsomaggiore e del suo golf club non si può che citare questo proverbiale detto. Se, infatti, la vicinanza alle famose terme evoca pensieri salutistici, chi decide di andare a conoscere il Golf Club Salsomaggiore deve mettere in conto un certo impegno fisico per il quale una buona forma verrà sicuramente in aiuto. Il circolo nasce nei primi anni ’90 e si colloca all’interno di una vallata che, soprattutto a partire dalla primavera, regala ai visitatori scorci di vera bellezza. Ma una volta abbandonati gli intenti turistici e imbracciati i “ferri del mestiere”, è necessario dedicarsi completamente al percorso. Se le ondulazioni del terreno richiedono una buona predisposizione alla camminata, consentendo pochi colpi con “lie piano” e regolare, i rotolii, a volte incontrollabili, della pallina possono mettere sotto pressione anche il più esperto dei giocatori. Green impegnativi, in stagione decisamente veloci, e spesso su livelli diversi rispetto al punto di attacco completano un quadro molto stimolante.

ACQUE BENEFICHE

Da oltre due secoli le acque salsobromoiodiche (contengono sodio, bromo e iodio) di Salsomaggiore vengono considerate un toccasana per la salute. Ipertoniche fredde, tali acque escono da pozzi artesiani a una temperatura di 16 gradi con una densità salina tre volte superiore al Mar Morto