Connettiti con noi

Gusto

Vini, segnali di ripresa. E la gdo torna a crescere

Le anticipazioni della ricerca Iri, che saranno presentate alla prossima edizione di Vinitaly, parlano di dati in netta controtendenza con la crisi degli scorsi anni. Ma c’è ancora da lavorare

architecture-alternativo

Questa volta il bicchiere è mezzo pieno. Il 2014 è stato infatti un anno positivo per le vendite di vino nella grande distribuzione: la tendenza negativa degli ultimi anni appare infatti finalmente invertita, e i segnali per il 2015 fanno ben sperare in un’ulteriore crescita.

Questo almeno quello che emerge da una ricerca condotta dall’Iri, che sarà presentata a Verona in occasione di Vinitaly il prossimo 22 marzo, ma di cui sono già state comunicate alcune anticipazioni.

Il dato globale del vino confezionato fino a 75 cl segna un +1,5% a valore e un +0,2% a volume, mentre per quel che riguarda i vini a denominazione d’origine dello stesso formato il dato a valore è +1,3% e a volume –0,7%; numeri non esaltanti ma indubbiamente positivi, dal momento che nel 2013 si era arrivati a toccare un -3,2% decisamente poco incoraggiante.

CHIANTI E LAMBRUSCO VINCONO ANCORA. I vini più amati dagli italiani in questo 2014 sono stati Chianti e Lambrusco, da anni stabili nelle prime posizioni del podio, anche se entrambi iniziano a mostrare una flessione delle vendite a volume. Al terzo posto si piazza Il Vermentino, un bianco che continua a migliorare anno dopo anno, e a seguire Prosecco, Barbera, Chardonnay e Bonarda.

Tra i vini “emergenti”, cioè con maggior tasso di crescita nel corso del 2014, troviamo ai primi posti i vini marchigiani/abruzzesi Pecorino e Passerina e il siciliano Inzolia. C’È ANCORA DA LAVORARE. Se i dati appaiono piuttosto positivi e in assoluta controtendenza con la crisi degli ultimi anni, è comunque chiaro che su più punti ci sarà ancora molto da lavorare; a questo proposito Virgilio Romano, Client Service Director di Iri sottolinea come la questione fondamentale per i prossimi anni sia «la difesa del valore da parte delle cantine e della grande distribuzione», perché «la rincorsa dei volumi come prevalente obiettivo di crescita rischia di rivelarsi controproducente. Sì alle promozioni, ma serve intelligenza strategica».

Parallelamente, emerge in primo piano la necessità di focalizzarsi sulla comunicazione, un concetto su cui si accoda anche Angelo Corona, rappresentante di Federdistribuzione, la più grande associazione di catene distributive. Corona ha infatti dichiarato che a suo avviso «va ripensato il display dello scaffale, per abbinare un assortimento profondo con criteri che rendano facili la lettura dell’esposizione e la scelta. La comunicazione va migliorata e resa più efficace, sia lavorando sullo scaffale, sia con app per gli smartphone, introducendo degustazioni e settimane del vino regionale». Due spinte da seguire in parallelo, quindi: difendere il prezzo – e il valore – della qualità e comunicare questa qualità nel modo più efficace possibile. Solo così, alla prossima indagine, ci sarà davvero da brindare.