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Lavoro

nCore Hr: la nuova frontiera del recruiting (e non solo)

Servizi come quelli o­fferti dalla start up italiana stanno rivoluzionando il mondo della selezione del personale, facendo incontrare domanda e offerta come mai prima d’ora. Ma la società co-fondata da Enrico Ariotti può essere utile anche nel marketing e in politica. Ecco come

Usa l’intelligenza artificiale, è italiana ma parla sei lingue: è la piattaforma digitale per il recruiting che fa della distanza la sua vera forza. Lanciata sul mercato tre anni fa, oggi nCore Hr viene usata da più di mille recruiter e raccoglie in media 15 mila candidati ogni giorno e lo fa sfruttando tutta la potenza degli algoritmi e l’analisi dei big data. È in grado di gestire l’intero processo di raccolta e analisi delle informazioni tramite form, questionari, video interviste pre-registrate e interviste live: un pacchetto conforme al nuovo regolamento Ue sulla protezione dei dati personali e completamente personalizzabile dalle aziende, che in questi mesi di lockdown ne hanno scoperto le potenzialità. «È una piattaforma che oggi può davvero fare la differenza, non solo nella ricerca dei talenti ma anche nel marketing e nella gestione delle risorse interne», dice con una punta di orgoglio Enrico Ariotti, imprenditore con alle spalle oltre vent’anni di esperienza nel settore dell’information technology, Ceo e fondatore, assieme ad Aldo Toja, di nCore Hr.

Enrico Ariotti

Enrico Ariotti

Quindi, non si tratta solo di semplici video interviste?
È proprio questo il punto: quando siamo nati i processi di recruiting erano segmentati, c’erano start up e società più navigate che facevano le video interviste, mentre altre gestivano il processo di candidatura, ma si trattava di attori ben separati e all’epoca un’azienda che volesse fare selezione digitale doveva per forza rivolgersi a diversi fornitori. Invec, noi aggreghiamo le varie tecnologie in una sola piattaforma.

Fra gli ostacoli che frenano le start up c’è la difficoltà nel trovare investitori, voi come ci siete riusciti?
L’idea è piaciuta fin da subito e all’inizio del 2018 siamo stati selezionati da Digital Magics. Dopo sei mesi avevamo già raggiunto una valorizzazione di 4 milioni di euro. Al primo round di investimento abbiamo avuto la fortuna di avere l’ingresso di due importanti business angel italiani, David Mascarella e Ivan Fioravanti, con un’incredibile esperienza in campo internazionale sulla scalabilità delle start up. La prima grande opportunità c’è stata quando abbiamo presentato il software a uno dei big del settore, Adecco. Lo abbiamo testato sul campo con un progetto pilota che ha coinvolto 20 recruiter e dopo tre mesi siamo volati a Istanbul per presentarlo al Ceo Alain Dehaze: quanto può essere veloce una multinazionale nei confronti dell’innovazione! Nella mia esperienza ho sempre visto che tutto parte dai manager che decidono quali software adottare in azienda: possono scegliere strade sicure selezionando software tradizionali, già usati da molte altre società, o valutare e sperimentare anche software nuovi, senza casi di successo alle spalle ma con enormi potenzialità. Facendo così avrebbero un duplice risultato: una reale innovazione che va ben oltre al perimetro interno dell’azienda e in alcuni casi un vantaggio competitivo. Si tratta di intuire se e quando una start up può fare la differenza. Adecco lo ha intuito, la cosa ha funzionato e adesso nCore Hr viene utilizzato in tutte le sue filiali nazionali. Poi sono arrivate altre società e molte multinazionali: negli ultimi 14 mesi il software ha esaminato 4 milioni di candidati per un totale di 75 mila posizioni aperte e 250 mila video interviste. Con una crescita costante, oggi, analizza 15 mila candidati in media al giorno.

Cosa fa di speciale che non possono fare i recruiter?
NCore non sostituisce i recruiter ma li aiuta. Può rendere ogni Negli ultimi 14 mesi il software ha esaminato 4 milioni di candidati per un totale di 75 mila posizioni singola ricerca lavorativa unica, con un processo che parte dalla raccolta di tutte le informazioni utili per la posizione richiesta ai questionari e agli assessment. Usando l’intelligenza artificiale, è in grado di estrarre e analizzare da un video un’enorme mole di dati. Per esempio, registra e interpreta le parole più usate dal candidato, la postura, le espressioni facciali e la voce. La piattaforma organizza le informazioni, fornisce un ranking e restituisce il tutto ai recruiter per ottimizzare al massimo i tempi di selezione.

Chi sono i vostri competitor?
Pochi in Italia, molti di più in Francia, un mercato tra i più competitivi per il mercato del lavoro, dove siamo già entrati: usano la nostra piattaforma, tra gli altri, gli organizzatori del Tour de France e molte grandi aziende come Sodexo, Accor e Korian. Del resto la piattaforma è facilmente localizzabile: parla già sei lingue e ne stiamo aggiungendo altre.

L’unione di video e intelligenza artificiale apre scenari che vanno ben al di là di un semplice colloquio di lavoro…
Più grande è la mole di dati e maggiore è la precisione del profilo che ne esce: una miniera di informazioni a disposizione non solo delle risorse umane ma anche del marketing. La piattaforma riesce a ottenere informazioni inedite, identificando sesso, età, tono di voce, atteggiamento positivo, negativo o neutrale di chi sta rispondendo. Le applicazioni sono le più disparate: si possono analizzare interviste per fare ricerche di mercato, ascoltare la voice of customer, coinvolgere un gran numero di dipendenti per raccogliere idee, o fare sondaggi politici. Oltre all’acquisizione di candidature da fuori, le imprese ci usano per fare job posting all’interno, condurre un’indagine sul clima in azienda oppure, come è successo di recente, fare un video sondaggio sugli impatti del Covid-19.

Se fino a ieri lo smart working era una modalità alternativa, oggi è diventata indispensabile.
Al primo posto, però, deve rimanere la sicurezza dei dati sensibili. Finché vengono condivisi all’interno dell’ufficio si può contare sulla cyber security aziendale, ora che vengono distribuiti anche fuori è necessario adottare severi protocolli di sicurezza ed evitare il fai-da-te. Resta un fatto: l’online è la grande opportunità del nuovo modo di lavorare post-Covid, e chi è partito in anticipo ne coglie i frutti.



Intervista pubblicata su Business People giugno 2020

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Un esempio di come funziona la piattaforma italiana nCore Hr, che facilita il lavoro dei recruiter, andando incontro anche alle esigenze dei candidati