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Lavoro

Smart working: perché piace e cosa manca agli italiani

I 5 aspetti che i lavoratori apprezzano e i 5 che invece sono da considerare buoni motivi per rientrare in ufficio

Dopo oltre un mese dall’avvio della Fase 2, la routine lavorativa sta lentamente riavvicinanodsi alla normalità, ma sono molti gli italiani ancora impegnati con lo smart working. E se la maggior parte di loro lo apprezzano, altri invece sentono irrimediabilmente la mancanza della vita in ufficio. InfoJobs, piattaforma per la ricerca di lavoro online, ha identificato i cinque aspetti che gli italiani hanno potuto apprezzare del lavoro da remoto e i cinque che, invece, sono da considerare buoni motivi per rientrare operativi alla scrivania.

Le cinque cose più belle dello smart working
  1. Risparmio di tempo per spostamenti casa-ufficio (49%)

  2. Flessibilità di orari (19,5%)

  3. Possibilità di gestire insieme esigenze personali e lavorative (17%), 30% per donne con figli

  4. Niente distrazioni (11%)

  5. Videocall in sostituzione dei meeting in presenza (3%)

Lo smart working è stato, ed è per molti ancora oggi, un banco di prova, per aziende e dipendenti, in un serrato e quotidiano confronto con difficoltà e opportunità. E come da ogni esperienza, deriva una lezione e aspetti che si vorrebbero conservare anche dopo la fine dell’emergenza: come l’incremento del livello tecnologico in azienda e in casa (37%), un miglior bilanciamento tra vita professionale e privata (28%), particolarmente importante per le donne con figli conviventi (34%) e per gli uomini nella medesima situazione (24%). Il 14% degli intervistati rivela un dato davvero incoraggiante, vedendo in questa modalità di lavoro una maggiore responsabilizzazione del team e una maggiore fiducia da parte dei capi, che non possono, in questa situazione, esercitare il medesimo controllo di quando si è operativi in presenza.

Le cinque cose che mancano di più del lavoro in presenza
  1. La socialità del luogo di lavoro e il confronto quotidiano con i colleghi (pari merito al 27%)

  2. La comodità della propria postazione (11%)

  3. Il piacere di prepararsi alla giornata con outfit e make-up (10%)

  4. Una chiacchierata con i colleghi, con i clienti e con i fornitori (8%)

  5. La pausa caffè o il pranzo con i colleghi (7%)

La produttività rimane comunque invariata per oltre la metà del campione, solo un 7% dichiara un calo legato soprattutto alla difficoltà di gestire in contemporanea i familiari in smart working o i figli che necessitano di attenzione, dato che sale al 33% per le donne con figli conviventi. In uno scenario post Covid-19 lo smart working viene visto dai lavoratori come un’opportunità, ma non come una possibile alternativa al lavoro in presenza. Il 71% dice sì al lavoro agile, ma solo per 1 o 2 giorni a settimana (percentuale che sale all’89% per le donne con figli e che si attesta al 55% per gli uomini che vivono sotto lo stesso tetto con la prole).

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Photo by Austin Distel on Unsplash