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Lavoro

Pro e contro dello smart working: la parola ai manager

Nell’anno dell’emergenza Covid, un’indagine della Business Scholl Istud analizza il sentiment di dirigenti e professionisti rispetto al “lavoro agile”. Tanti vantaggi, ma anche qualche aspetto critico

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Ne hanno parlato tutti: l’emergenza sanitaria scatenata dal Covid-19 ha spinto lo smart working in Italia a un’accelerazione senza precedenti: nel giro di pochi mesi il lavoro flessibile – anche se in alcuni casi si tratterebbe semplicemente di telelavoro – è più che decuplicato rispetto alla fase pre-covid, passando da pochi più di 500 mila smart worker a oltre 6 milioni. Apprezzato dalla maggior parte dei lavoratori, qual è il giudizio dei capi e dei manager nei confronti di questa modalità di lavoro? A rispondere a questa domanda un’instant survey condotta a fine ottobre da Istud, la più antica Business School italiana, che ha selezionato un panel di dirigenti e professional prevalentemente di aziende multinazionali, con l’obiettivo di raccoglierne e analizzarne il sentiment rispetto allo smart working.

I manager danno i voti allo smart working

In base ai risultati dell’indagine, che Business People pubblica in anteprima e che verranno approfonditi in occasione del convegno online The new “WE”: Engagement, Collaborazione, Risultati nella nuova era dello Smart Working (appuntamento il 19 novembre alle ore 16.30, via zoom), il lavoro agile avrebbe effetti positivi nei rapporti verticali, con i capi o i collaboratori, ma peggiorerebbe quelli con i colleghi di pari grado. Secondo i partecipanti al sondaggio, il lavoro a distanza porterebbe al rischio di isolamento dall’organizzazione (per il 68.5% dei rispondenti) e la mancanza del rito aziendale e della socialità tra colleghi (per il 64,2%).

Smart working: più produttività e rapporti familiari, meno con i clienti

Le aree dove si è registrato un sentiment più positivo sono quelle legate all’aumento della produttività percepita nel proprio lavoro, migliorata o fortemente migliorata nelle risposte di quasi il 60% del campione di chi ha lavorato in smart working; la proposta di innovazioni, per la quale un manager su due ha dichiarato un miglioramento negli ultimi mesi, forse anche come risultato di una fase di profonda incertezza esterna che ha forzato a produrre nuove soluzioni e progetti per garantire la business continuity; la sfera privata e dei rapporti familiari, migliorata o fortemente migliorata per il 51% dei rispondenti.

Area di incertezza emersa e da monitorare anche per i prossimi mesi, è quella del rapporto con i clienti, il cui dato – al netto di chi ha registrato una valutazione sostanzialmente invariata – ci dice un peggioramento del 22%. Le funzioni commerciali sembrano in difficoltà in questa fase e sicuramente dovranno trovare delle modalità innovative, come in parte sta già accadendo, per riconfigurarsi nella propria relazione e proposta di valore con i clienti, in un mix tra fisico e digitale la cui calibratura è ancora in parte da definire. In parziale contrasto con la percezione di maggiore produttività percepita, è da registrare anche l’aumento dei carichi di lavoro per le persone, che nel dichiarato dell’indagine Istud sono aumentati per oltre il 50% del campione.

“Le valutazioni sono in gran parte positive, a testimonianza dell’impatto di valore generato dallo smart working nella vita lavorativa degli individui”, commenta Marella Caramazza, Direttore Generale di Istud, che, però, avverte: “Dall’analisi emerge come lo stare insieme in azienda, il rito organizzativo in presenza, generino una coesione non totalmente sostituibile dalla remotizzazione delle attività, così come le relazioni tra colleghi, elemento generativo di innovazione e sviluppo, siano in questo momento un po’ a rischio. Compito dei manager è e sarà quello di creare un nuovo “noi”, lavorare con ancora più forza sull’integrazione organizzativa e sul senso di appartenenza aziendale”.

Convegno The new “WE”: Engagement, Collaborazione, Risultati nella nuova era dello Smart Working

Appuntamento il 19 novembre in diretta streaming dalle ore 16.30 Link Zoom: https://istud.zoom.us/j/99049250751

Relatori dell’incontro: Marella Caramazza, direttore generale Istud Business School, Livio Livi, direttore risorse umane e relazioni esterne – Q8, Paolo Donati , Faculty Istud Business School, Luca Failla, partner Deloitte Legal Italy – Head of Employment & Benefit, Morag McGill, Faculty Istud Business School.

Durante l’incontro sarà presentato in anteprima il libro Smart Office for Smart People (Istud Business School 2020), con l’intervento dell’autore Paolo Donati.

Credits Images:

Foto di 政徳 吉田 da Pixabay