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Lavoro

Manager: in Italia uno su quattro è pronto a cambiare azienda nel 2021

I risultati dell’indagine di Wyser condotta sui dirigenti del nostro Paese, interrogati anche sulle prospettive per il nuovo anno. I risultati delle presidenziali Usa, l’arrivo del vaccino anti Covid-19 e la legge di Bilancio visti come speranza di ritorno alla normalità

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Sarà un 2021 di nuove sfide professionali per un quarto dei manager italiani. È quanto emerge da un’indagine di Wyser, società internazionale di Gi Group che si occupa di ricerca e selezione di profili manageriali, sulla percezione dei dirigenti italiani con cui collabora. In base alle risposte date nello studio, sono molti i manager che quest’anno hanno messo in pausa i propri obiettivi professionali, spaventati dall’elevata incertezza del periodo: tra le difficoltà riscontrate, l’onboarding più faticoso da remoto e un minor potere di negoziazione su retribuzione e condizioni di lavoro. Nonostante ciò, il 25% è alla ricerca di nuove sfide professionali, dimostrando una grande capacità di adattamento, competenza essenziale per restare competitivi in un contesto in continuo e radicale mutamento. “Cambiare lavoro, anche per un avanzamento di carriera, è un passo che si compie se la spinta motivazionale è più forte delle paure legate alla novità, oggi ancora maggiori”, spiega Carlo Caporale, a.d. di Wyser Italia. “È però importante superare la visione della situazione attuale come emergenza transitoria e adattarsi, continuando a perseguire i propri obiettivi. Sarebbe uno spreco limitare la propria volontà di crescita e non cogliere le opportunità di apprendimento, rafforzamento e sfida che nascono da una situazione imprevista. La capacità di adattamento è una skill sempre più richiesta dalle organizzazioni, che necessitano di manager in grado di accompagnarle e guidarle nel cambiamento”.

Manager: le previsioni per il 2021

Secondo i manager intervistati da Wyser, l’impatto della pandemia e del lockdown sulle imprese è stato significativo, fino addirittura a paralizzare alcuni settori produttivi. Se il 2021 potrà essere l’anno della ripresa dipenderà anche dalle misure di supporto e rilancio varate dal governo, che saranno inserite nella prossima Legge di Bilancio. Tra quelle più necessarie per la maggior parte dei rispondenti alla survey, la riduzione delle tasse (50%) e gli incentivi all’occupazione (43%). Solo il 4% e il 3% indicano, rispettivamente, la CIG straordinaria e altri tipi di sussidi economici.

Alla domanda “Come giudichi il risultato delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti per il tuo business?”, il 59% della community di manager di Wyser ha risposto che si aspetta una garanzia di maggior stabilità. Un altro 27% confida in una spinta positiva all’export, considerate le posizioni più moderate in tema di rapporti commerciali del nuovo Presidente eletto Joe Biden. Un giudizio negativo da parte del restante 14%, che teme un aumento della volatilità o del debito.

Interrogati su un possibile effetto della distribuzione del vaccino, i professionisti vedono la possibilità di un ritorno alla normalità, lento per il 60%, rapido per il 20%. Solo uno su cinque crede che l’impatto della vaccinazione sarà limitato sull’organizzazione della propria attività, segno che questa seguiva già o ha adattato efficacemente i propri modelli per rispondere alle nuove esigenze imposte dalla pandemia.

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay