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Lavoro

Lavoro: 5 proposte per ripartire

Le idee dei direttori del personale emerse dal congresso nazionale dell’Aidp

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Ripartire: è stata questa la parola d’ordine del 50esimo congresso nazionale dell’Aidp, l’associazione italiana per la direzione del personale, tenutosi quest’anno in streaming. Grazie al contributo di esperti e professionisti del ondo del lavoro, tale occasione di riflessione ha dato vita a una proposta articolata in cinque punti per la ripartenza del lavoro, come dichiarato dalla neo-eletta presidente Aidp, Matilde Marandola.

  1. Lo smart working dopo l’emergenza: il modello ibrido. Dopo il massiccio e forzoso ricorso allo smart working in fase pandemica bisognerà capire come riorganizzarlo in un contesto di normalità e a seguito di un’analisi costi-benefici. Si va verso un modello ibrido con alternanza tra lavoro da remoto e in presenza. Un modello che coinvolgerà tutte le figure lavorative e professionali ad esclusione delle mansioni non “remotizzabili”.

  2. Per un’impresa resiliente. Usare il contratto collettivo di lavoro, ai vari livelli, per modellare una disciplina dei rapporti di lavoro secondo le esigenze aziendali; investire nella formazione permanente e continua del personale in percorsi di crescita e valorizzazione; organizzare l’impresa in senso orizzontale.

  3. Le persone al centro dell’azienda. La riorganizzazione dell’azienda e del lavoro deve necessariamente partire dall’esigenza di mettere le persone e il loro benessere al centro. Allo scopo bisogna partire dal “basso” e ascoltare i suggerimenti provenienti dai lavoratori nella riprogettazione dei modelli organizzativi, semplificare la scala gerarchica, favorire la condivisione delle idee e valorizzare come priorità la dimensione umana del lavoro favorendo il benessere fisico ma anche psicologico dei dipendenti.

  4. Potenziamento Welfare aziendale. Il ruolo integrativo dell’azienda nel nuovo modello di welfare community basato sempre di più sulla collaborazione tra pubblico e privato è decisivo soprattutto in considerazione dei nuovi bisogni sociali. Va potenziato lo strumento anche verso le nuove esigenza della mobilità sostenibile, l’aggiornamento di alcuni parametri come il concetto di famiglia, il sostegno ai servizi alla persona e l’innalzamento strutturale del tetto ai fringe benefit a 516 euro l’anno.

  5. Allineamento delle competenze tra le attività di formazione e le reali richieste delle aziende. Si rende necessario un programma di reskilling di ampia portata verso le nuove competenze della rivoluzione ibrida, ossia intelligenza artificiale con intelligenza umana, cyber e fisico, per superare il digital divide e favorire un reale processo di occupabilità e di sviluppo economico. Il 72% delle aziende dubita di aver le giuste competenze (Gartner 2019).

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Photo by Maxime on Unsplash