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Lavoro

Inps, giorni di malattia calano nel pubblico e aumentano nel privato

Con l’entrata in funzione del Polo unico sulla malattia a settembre 2017, sono quadruplicati i controlli e diminuite le assenze

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I tempi in cui i lavoratori pubblici si assentavano per settimane intere per “finti malanni” sembrano davvero finiti. Secondo i dati Inps, infatti, nel terzo trimestre del 2018 si è registrato un calo consistente dei giorni di malattia nel pubblico, scesi a 4,4 milioni, il 7,3% in meno rispetto al 2017. A diminuire sono stati sia il numero dei certificati, scesi del 3,1% (per un totale di 702.280 certificati), sia il numero dei giorni medi per certificato. E, infatti, la quota dei lavoratori con almeno un giorno di malattia sul totale dei lavoratori è diminuita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno: è passata dal 15% del 2017 al 14% del 2018. Del resto, negli ultimi mesi i controlli nel settore pubblico sono aumentati: se a settembre 2017 erano state effettuate 30 visite di controllo ogni 1.000 certificati, nel terzo trimestre 2018 le visite sono state quasi il quadruplo, ossia 119 ogni mille certificati. Ricordiamo che a settembre 2017 è entrato in funzione il Polo unico sulla malattia con il passaggio all’Inps della competenza esclusiva sulle visite mediche di controllo anche per l’81% dei lavoratori pubblici.

Nel privato i giorni di malattia aumentano

Di contro sembra che i dipendenti privati si ammalino di più. Nel settore privato, infatti, nel terzo trimestre del 2018 si è registrata un’impennata sia dei giorni di malattia sia dei certificati: i primi sono stati 16,6 milioni, il 4,9 in più rispetto allo scorso anno, i secondi quasi 2,5 milioni, per un +6,8% sul 2017. In aumento anche i lavoratori con almeno un giorno di malattia, del 5,4%, che invece sono diminuiti nel privato, tanto che ora la distanza sulle giornate di malattia medie per pubblici e privati è inferiore (1,6 tra i travet, 1,5 per i privati). Per quanto riguarda le visite di controllo, i lavoratori privati ne hanno ricevute 129.000, equivalenti a 52 ogni mille certificati.