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Lavoro

Green Pass: controlli quotidiani per il 67% delle aziende

Alla vigilia dell’entrata in vigore del decreto sull’obbligo del certificato per i lavoratori del settore pubblico, privato e autonomi, i direttori del personale fanno il punto sullo stato organizzativo nelle imprese italiane

È l’ora del Green Pass obbligatorio per i lavoratori del settore pubblico, privato e autonomi che avrà evidenti impatti organizzativi sulle aziende che dovranno gestire la misura. Aidp, l’associazione dei direttori del personale, ha lanciato una ricerca interna a cui hanno risposto oltre 560 tra direttori del personale e manager delle risorse umane, per capire a che punto siamo a poche ora dall’entrata in vigore della norma, tenuto conto anche delle ultimissime novità normative emerse.

Il 34% delle aziende ha già definito una procedura per i controlli del Green Pass mentre il 61% circa ci sta lavorando anche tenuto conto delle ultimissime novità esplicitate del 12 e 13 ottobre. Il 72% ha optato per la modalità di controllo dei lavoratori per tutti gli accessi in azienda mente il 28% farà controlli a campione così come definito dalla norma. L’80% effettuerà i controlli prima dell’accesso e il 20% successivamente all’interno dei reparti, uffici oppure in hot spot creati ad hoc. I controlli del Green Pass avranno una cadenza quotidiana per il 67% delle aziende, bisettimanale per il 5%, mentre lo stanno ancora definendo il 20% circa degli intervistati. Per il 60% delle aziende la misura comporterà dei costi aggiuntivi in termini di digitalizzazione, maggiore presenza di personale di sorveglianza e a seguito dei rallentamenti nelle procedure di accesso con conseguente riduzione delle ore lavorate. Infine, per il 44% degli intervistati l’obbligo del Green Pass comporterà difficoltà nello svolgimento delle attività lavorative.

Il 70% ha dichiarato che i dipendenti che non possiedono il Green Pass verranno considerati assenti ingiustificati senza retribuzione. Il 24% delle aziende sta decidendo. Il 7% circa, inoltre, ha dichiarato che avrebbe fatto ricorso allo smart working ma l’ultimo intervento normativo ha chiaramente vietato questa possibilità “in quanto elusivo dell’obbligo di Green Pass”.

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