L’etichetta gli è stata cucita addosso: ladro gentiluomo, il Lupin del Belpaese, l’autore del furto del secolo. Leonardo Notarbartolo è diventato, suo malgrado, un personaggio da romanzo. La sua parabola personale – dall’infanzia difficile al colpo miliardario di Anversa – ha catturato l’immaginazione di scrittori, sceneggiatori e persino colossi come Paramount. Oggi, superati i settant’anni, vive tra ricordi, libri e consulenze cinematografiche, raccontando con una certa ironia come sia riuscito a beffare quello che veniva definito il caveau più sicuro del mondo.
Le origini: dal Sud al Nord
La storia parte da Palermo. Negli anni Sessanta, un bambino di sei anni viene sradicato dalla sua terra per ritrovarsi in una scuola torinese. Il piccolo Notarbartolo vive un’infanzia segnata dal bullismo e dall’inadeguatezza: tre volte ripete la prima elementare. Sono esperienze che lo formano, alimentando insieme insicurezza e resilienza. Lo sport sembra offrirgli una via di riscatto: la pallanuoto lo porta persino a una convocazione in nazionale. Ma è nelle piscine che, secondo la sua stessa ricostruzione, compie i primi furti, rubando portafogli negli spogliatoi.
Poi, verso i trent’anni, scopre i libri e la meccanica. Si appassiona alle combinazioni, agli ingranaggi, alla logica dei sistemi di sicurezza. È il punto di svolta: la curiosità intellettuale si trasforma in mestiere. Nasce il ladro professionista, che considera ogni colpo come un problema ingegneristico da risolvere.
Il furto del secolo: Anversa 2003
La notte del 15 febbraio 2003 è quella che lo consegna alla storia. Dalle 23.30 alle 5 del mattino, Notarbartolo e la sua banda svaligiano il caveau sotterraneo dell’Anversa Diamond Center, cuore pulsante della Borsa dei diamanti belga. Un colpo da oltre mezzo miliardo di dollari, con modalità da manuale: niente armi, nessun ferito, solo ingegno e tecnica.
Per prepararsi, servono quasi mille giorni. La squadra è composta da figure dai soprannomi cinematografici: “Il chiavaro”, “Il mostro”, “Il genio”. Insieme aprono 123 cassette di sicurezza e superano sette livelli di protezione, tra telecamere, sensori di calore, infrarossi e campi magnetici. Le immagini a circuito chiuso vengono sostituite con film a luci rosse, i sensori neutralizzati con spray e scudi isolanti. Ogni dettaglio è studiato per eludere i controlli.
Eppure, la perfezione si incrina al ritorno in Italia: un sacchetto di spazzatura contenente tracce del dna di Notarbartolo permette agli inquirenti di incastrarlo. Arrestato, viene condannato a dieci anni di reclusione. Il bottino, invece, non verrà mai recuperato del tutto.
L’ingegneria di un colpo
- Durata della preparazione: circa 1.000 giorni
- Tempo dell’operazione: 5 ore e mezza
- Valore stimato del bottino: oltre 500 milioni di dollari
- Cassette aperte: 123 su 189
- Feriti: nessuno
Dal carcere al libro
Gli anni dietro le sbarre rappresentano un’altra svolta. In quel periodo riceve lettere, proposte di sceneggiature, persino contatti da J.J. Abrams. All’inizio resta in silenzio, fedele a un codice di discrezione da fuorilegge. Poi sceglie di raccontarsi in prima persona. Con Peter D’Angelo pubblica per Rizzoli Rubare l’impossibile, autobiografia senza filtri che ricostruisce infanzia, carriera criminale e dettagli tecnici del colpo.
Non è solo la confessione di un ladro, ma anche un manuale di psicologia applicata: come si affina l’intuizione, come si sviluppa la prontezza, come si costruisce un metodo per affrontare sistemi complessi. Per Notarbartolo, rubare è stata una missione, ma con un suo codice etico: niente violenza, niente sangue, solo ingegno.
Cultura pop e business del mito
Il furto di Anversa è diventato più di una vicenda di cronaca. È un brand narrativo. Articoli, documentari, podcast e ora una serie Prime Video lo hanno trasformato in fenomeno culturale. Everybody Loves Diamonds, uscita nell’ottobre 2023 e diretta da Gianluca Maria Tavarelli, racconta la rapina con il linguaggio della fiction internazionale. Kim Rossi Stuart interpreta Notarbartolo, affiancato da Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi e Carlotta Antonelli. Girata a Torino, la serie ha visto lo stesso protagonista come consulente, garanzia di realismo.
È un passaggio emblematico: la criminalità di ieri diventa intrattenimento di oggi. E intorno alla sua storia si muove un piccolo business, tra editoria, audiovisivo e licensing. In fondo, Notarbartolo è diventato un marchio. Non più ladro, ma consulente narrativo.
Settembre 2025: il ladro derubato
Ventidue anni dopo il colpo di Anversa, Notarbartolo torna sulle pagine di cronaca. Non per una nuova impresa, ma per una denuncia clamorosa: nel settembre 2025, recatosi alla Squadra Mobile di Torino per ritirare gioielli e orologi sequestrati nel 2003 e che la giustizia belga aveva disposto di restituirgli, scopre che una parte consistente dei beni era sparita.
Parla di collier d’oro, diamanti, rubini, Rolex e altri preziosi per un valore stimato di circa 300 mila euro, appartenenti alla sua azienda orafa di Valenza e mai collegati al colpo di Anversa. Nei documenti ufficiali dell’epoca risultavano registrati come ‘pietre trasparenti’. Eppure, al momento della restituzione, mancavano all’appello decine di gioielli. “Sono stato un ladro, ma stavolta il furto l’ho subito io”, ha dichiarato con ironia amara, annunciando una denuncia formale.
La vicenda apre un fronte paradossale: l’uomo che aveva scardinato i sistemi di sicurezza più sofisticati al mondo si ritrova oggi a chiedere giustizia per beni spariti mentre erano sotto custodia dello Stato. Una storia che rischia di trasformarsi in un nuovo caso giudiziario, con la necessità di ricostruire il percorso degli scatoloni sigillati e custoditi per oltre due decenni nei locali del Tribunale di Torino.
L’eredità di un ladro gentiluomo
Oggi, Notarbartolo vive di scrittura e consulenze narrative, ma continua a rivendicare un codice etico personale: niente violenza, solo ingegno. La sua storia si arricchisce di un nuovo capitolo che ribalta i ruoli: l’autore del furto del secolo che accusa lo Stato di averlo derubato.
* Ha collaborato Francesco Carrubba. Articolo pubblicato originariamente il 3 maggio 2024. Ultimo aggiornamento: settembre 2025