Tre domande a Rafael Narvaez, nuovo General Manager di Glovo Italia

Tra sinergie internazionali e innovazione logistica, il manager racconta a Business People come stia puntando su know-how italiano, partnership strategiche e un modello di crescita sostenibile

Tre domande a Rafael Narvaez, nuovo General Manager di Glovo Italia

Glovo ha un nuovo timoniere per il mercato italiano. Rafael Narvaez è stato nominato General Manager di Glovo Italia, succedendo a Joaquín Vázquez, che assume ora la guida della nuova Region ITSEE (Italy & South East Europe), una delle principali aree geografiche nel nuovo assetto internazionale dell’azienda.

Già protagonista della crescita italiana negli ultimi anni – dal ruolo di direttore commerciale a quello di responsabile per le regioni e il centro-sud – Narvaez si è distinto per la sua visione strategica e la capacità di creare valore per partner e utenti. In occasione della nomina, Business People ha posto tre domande al nuovo General Manager, che ha anticipato le sue priorità e come affronterà il futuro di Glovo in un mercato in piena evoluzione.

Glovo ha appena annunciato una nuova organizzazione. Quale impatto avrà questa ristrutturazione internazionale sulla gestione e sulla strategia di Glovo in Italia, e quali sinergie prevedete di sfruttare a livello regionale per rafforzare il business italiano?
L’integrazione dell’Italia nella nuova Regione ITSEE è una leva strategica importante: ci consente di condividere best practice, tecnologia e know-how con mercati in forte crescita, accelerando l’innovazione e aumentando l’efficienza operativa. A livello internazionale Glovo è attiva in 23 Paesi: l’Italia è tra i mercati chiave con più di 800 città servite e il 65% della popolazione nazionale coperta: nel 2024 abbiamo registrato una crescita del 30% anno su anno e prevediamo un +25% per il 2025, numeri che mostrano la solidità del mercato italiano e il potenziale della strategia regionale. L’Italia si configura oggi come la seconda Country di Glovo per rilevanza globale e un vero mercato di riferimento per la nuova Regione ITSEE, capace di trainare innovazione, partnership e nuovi modelli operativi. Non a caso diverse figure chiave cresciute in Glovo Italia – come Joaquín Vázquez, Chiara Guglielmetti e Alberto Dolcetta – hanno assunto ruoli regionali, portando con sé l’esperienza maturata nel nostro Paese e trasferendo competenze e best practice agli altri mercati del Sud-Est Europa. Questa evoluzione ci consente di valorizzare il know-how italiano, accelerare l’innovazione e moltiplicare l’impatto delle nostre iniziative: in pratica significa poter contare su un ecosistema più forte e integrato che rafforza ulteriormente la leadership di Glovo in Italia e nella Regione.

In occasione della sua nomina ha affermato di voler rafforzare le partnership e “offrire un servizio all’avanguardia, superando le aspettative di utenti e partner”. Come intende tradurre concretamente questa visione sul mercato italiano? Può farci qualche esempio concreto?
Tradurre questa visione significa lavorare su tre fronti chiave. Primo tra tutti, il rafforzamento e la creazione di nuove partnership strategiche nel segmento food, che per noi rappresenta il cuore pulsante dell’attività con l’84% del business in Italia. Grazie a decine di migliaia di partner della ristorazione e al nostro posizionamento capillare, vogliamo essere sempre più un punto di riferimento per i consumatori e per i nostri partner commerciali: un canale che non solo genera ordini ma rappresenta una reale opportunità di business e di visibilità, attraverso un vero e proprio portafoglio media, per i brand e i ristoranti che scelgono Glovo. Allo stesso tempo, continuiamo a crescere nella Gdo, retail specializzato e brand locali. Oggi collaboriamo con player di primo piano come Selex, Conad, Gruppo VéGé, Carrefour, Penny, Crai e Todis, oltre a insegne specializzate come Eataly e Signorvino. I supermercati partner in app registrano una crescita del 58% anno su anno e stiamo integrando sempre più i loro sistemi con la nostra piattaforma. Il secondo punto riguarda gli investimenti nell’infrastruttura logistica proprietaria, che ci contraddistingue dagli altri player del settore: oggi contiamo infatti 12 magazzini urbani (MFC) in sei città italiane, con progetti come Carrefour Sprint e l’arrivo di Unes nei nostri MFC, che ci permettono di ampliare l’assortimento e migliorare la velocità di consegna. Terzo, tecnologia e servizi per l’utente: continueremo a rafforzare l’integrazione tecnologica con i nostri partner, rendendo le operazioni ancora più fluide ed efficienti per tutti. Puntiamo a raggiungere 3,1 milioni di utenti attivi in app entro il 2025 e oltre 5.700 prodotti disponibili sulla piattaforma, investendo su programmi come Glovo Prime per offrire ancora più valore ai nostri utenti più fedeli.

La competizione nel delivery italiano è sempre più agguerrita e non si escludono normative europee che potrebbero imporre ulteriori tutele per i rider. Quali strategie adotterete?
Il mercato del delivery è sempre più competitivo e la regolamentazione europea sui rider rappresenta una sfida che affrontiamo in maniera proattiva: la nostra priorità è confrontarci con istituzioni e stakeholder per garantire stabilità e chiarezza al settore, nell’ottica di portare benefici a tutti gli attori coinvolti senza compromettere la sostenibilità del modello di business. Parallelamente, diversifichiamo le nostre fonti di crescita: se oggi l’84% delle consegne riguarda la ristorazione, il 12% la spesa a domicilio e il 4% altre categorie (salute, bellezza, retail), il Quick Commerce sta crescendo a ritmi record. Questo equilibrio ci rende più resilienti e ci permette di assorbire meglio eventuali cambiamenti normativi. Crediamo che innovazione, dialogo e la volontà di creare sempre valore siano la chiave per continuare a crescere: vogliamo continuare su questa strada, costruendo un ecosistema favorevole per tutti: utenti, partner, rider e comunità.

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