Mario Nava è nato a Milano nel 1966. Economista e dirigente pubblico italiano, è considerato uno dei uno dei più influenti funzionari italiani all’interno delle istituzioni europee. Con una carriera trentennale nella Commissione Europea, ha contribuito in modo determinante alla definizione delle politiche finanziarie dell’Unione.
Nel corso degli anni ha potuto ricoprire diversi ruoli, fra i più significativi c’è quello di presidente della Consob e della DG REFORM. Ruoli che hanno la necessità di una visione d’insieme e avanguardistica nella gestione delle pubbliche relazioni fra le istituzioni.
La formazione e l’inizio della carriera di Mario Nava
Mario Nava ha frequentato il liceo classico “Tito Livio” di Milano. Dopo la maturità classica nel 1985 si è iscritto alla facoltà di Economia all’Università Bocconi, conseguendo la laurea nel 1989. Negli anni Novanta ha concluso un master in Economia all’Université Catholique de Louvain del Belgio e ha conseguito un dottorato in Finanza Pubblica alla London School of Economics.
Soltanto nel 1994, nemmeno trentenne, entra a far parte della Commissione Europea, organo all’interno del quale ricopre diversi ruoli di spicco. Senza mai dimenticare l’importanza della formazione e dell’aggiornamento, nel 2012, ha completato un programma executive alla Harvard Business School.
L’esperienza europeista di Nava
È stato membro del gruppo di consiglieri politici del Presidente Romano Prodi e del gabinetto del Commissario alla Concorrenza Mario Monti. Successivamente, ha guidato unità e direzioni nella Direzione Generale per la Stabilità Finanziaria, i Servizi Finanziari e l’Unione dei Mercati dei Capitali (DG FISMA).
Ha ricoperto il ruolo di direttore per le “politiche orizzontali“, per la “sorveglianza del sistema finanziario e gestione delle crisi” e, dal 2011 al 2016, ha diretto la “Regolamentazione e vigilanza prudenziale degli istituti finanziari”. In precedenza, è stato anche Responsabile dell’Unità “Conglomerati bancari e finanziari”, dell’Unità Infrastrutture dei mercati finanziari, membro del Gruppo di consulenti politici del Presidente della Commissione europea e membro del Gabinetto del Commissario per la concorrenza.
Nel 2018, Mario Nava è stato nominato Presidente della Consob, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB), l’autorità italiana di vigilanza sui mercati finanziari. Tuttavia, si è dimesso dopo pochi mesi a causa di divergenze con il Governo italiano dell’epoca, rientrando poi alla Commissione Europea.
Rispetto all’organizzazione della Consob, ha recentemente espresso alcune perplessità. Guardando alla Commissione, ha detto che “i quattro commissari più il presidente, quindi cinque, non sono divisi per area, ma fanno tutti la stessa cosa, che diventa non necessariamente efficiente. Non è chiarissimo, se si vuole accompagnare le società al mercato, perché avere cinque persone che intervengono. Sarebbe utile snellire. La diminuzione dei commissari va nella direzione della razionalizzazione dell’autorità”.
Secondo Nava ci sarebbe un altro punto critico che riguarda le revolving door, rispetto alle quali si avrebbe “completamente esagerato”. Si tratta del fenomeno della “porta girevole”, ovvero il flusso tra il mondo dei controllati e quello dei controllori. “I commissari attuali hanno un cap sui salari e poi due anni di cooling-off, cosa che non attira competenze ma gente di buona volontà – ha detto – Sarebbe bello entrare in ottica di mercato e attirare la gente e quindi ci deve essere un meccanismo strutturato di revolving doors per passare dal mercato all’autorità. Ci sono mdi per evitare i conflitti di interesse, ma ci deve essere più legame tra Autorità e mercato”.
Il suo impegno nella DG REFORM
Dal giugno 2020 al giugno 2024, Nava ha diretto la DG REFORM, la Direzione Generale per il Sostegno alle Riforme Strutturali. Altro non è che un’unità della Commissione Europea che fornisce assistenza tecnica agli Stati membri dell’Unione per la stesura e l’attuazione delle riforme. L’obiettivo principale è aiutare affinché i cambiamenti apportati si muovano in un’ottica di crescita sostenibile, per la creazione di posti di lavoro e la resilienza. Allo stesso tempo, si cerca di migliorare la qualità dei servizi pubblici.
DG REFORM opera attraverso il TSI, il Technical Support Instrument, che garantisce supporto su misura agli Stati membri, attraverso una consulenza strategica, degli studi pensati ad hoc, una formazione mirata e missioni portate avanti da esperti direttamente sul campo. L’assistenza dell’unità copre un’ampia gamma di settori politici e mira a supportare gli Stati membri nel raggiungimento dei loro obiettivi di riforma, contribuendo alla ripresa economica e alla crescita inclusiva dell’Unione.
Al suo interno Mario Nava si è occupato del coordinamento di oltre 1.200 programmi di supporto tecnico negli Stati membri. Nel giugno 2024, inoltre, è stato nominato Direttore Generale della DG EMPL, la Direzione Generale per l’Occupazione, gli Affari Sociali e l’Inclusione. In questo frangente si è occupato di politiche del lavoro e inclusione sociale, sempre a livello europeo.
La sua opinione sulle pensioni integrative
Recentemente ha dato la sua opinione sulle pensioni integrative, sempre più diffuse all’interno dell’Unione europea. Nello specifico, ha sollevato un problema che riguarda il numero di adesioni. Per aumentarlo, infatti, è necessario che il sistema “non sia più un mercato di nicchia”. Di conseguenza, l’industria deve “pensare a prodotti non per i ricchi o straricchi”, ma “praticamente per tutti”, abbassando i costi dei prodotti.
Nava è convinto che per contrastare la “pressione enorme” sul sistema previdenziale generata dai 25 milioni di over 65 che usciranno dal mercato del lavoro nei prossimi 25 anni, i sistemi pensionistici integrativi siano una valida soluzione. “Si tratta – spiega Nava – di sviluppare la pensione integrativa attraverso il mercato. I governi e la Commissione eurpea possono fare moral suasion sui giovani, ma lato offerta occorre riconsiderare i prodotti in vendita perché, siamo onesti, sono prodotti veramente cari. Parliamo di 100-150 punti base l’anno che moltiplicati per 40 anni fanno 6.000 punti base e addirittura in alcuni Paesi vengono anticipati nei primi 5-6 anni. Nessuna di queste cose può convincere un giovane che ci mette 300 euro al mese per la previdenza integrativa e se a fine anno perde 20% in costi, non c’è modo di farlo stare dentro”.
Attività accademica e riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni
Parallelamente al suo lavoro istituzionale, Mario Nava è Visiting Professor presso l’Università Bocconi di Milano e la Solvay Business School di Bruxelles. Nel 2023 è stato insignito del titolo di “Alumnus of the Year” dalla Bocconi. Ha insegnato anche in diverse università in Europa e America Latina.
È per tutte queste ragioni che rappresenta un esempio di eccellenza italiana nelle istituzioni europee, contribuendo in modo significativo alla definizione delle politiche finanziarie e sociali dell’Unione.
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