Addio a Francesco Trapani, rese Bulgari un colosso mondiale

Dal debutto in azienda nel 1984 fino alla creazione del gruppo Florence, la parabola del manager romano che ha segnato trent’anni di eccellenza italiana

Addio a Francesco Trapani, manager che rese Bulgari un colosso mondiale

È morto a 68 anni nella sua casa di Roma Francesco Trapani, manager e imprenditore tra i più influenti del lusso italiano. Conosciuto a livello internazionale per il suo ruolo chiave nella trasformazione di Bulgari in un marchio globale, Trapani ha legato il suo nome a numerose operazioni di successo anche nel mondo della finanza e del private equity.

Nipote di Gianni, Paolo e Nicola Bulgari, e figlio di Lia Bulgari, Trapani entra nella maison nel 1984, dopo studi in economia tra Napoli e New York. Da subito ne diventa amministratore delegato, iniziando una fase di profonda espansione e innovazione. Alla guida dell’azienda per trent’anni, ne supervisiona il passaggio da realtà familiare a gruppo internazionale, capace di spaziare dai gioielli agli orologi, dalle fragranze alla pelletteria, fino al settore dell’hôtellerie di lusso.

Nel 1995, Trapani porta Bulgari alla quotazione in Borsa a Milano, dove resta fino al 2011, anno in cui l’azienda entra a far parte del gruppo francese Lvmh. Al momento della transazione, la maison viene valutata 4,3 miliardi di euro.

La “cura Trapani”: da 25 milioni a 1,5 miliardi

Quando Trapani assume la guida, Bulgari è un’azienda con 25 milioni di euro di fatturato, 5 negozi e 80 dipendenti. Alla fine del suo mandato, il gruppo conta 1,5 miliardi di euro di ricavi, 4.000 dipendenti e una rete globale di 300 negozi. Tra le sue intuizioni più apprezzate, la joint venture con Marriott International del 2001 per la creazione dei Bulgari Hotel and Resorts, che estendono l’identità del brand anche all’ospitalità di fascia alta.

Una seconda vita nel private equity

Conclusa l’integrazione con Lvmh, Trapani resta nel consiglio di amministrazione del gruppo francese fino al 2016, e ne presiede la divisione orologi e gioielli. Parallelamente, intraprende una nuova fase della sua carriera: entra in Clessidra, dove sarà prima vicepresidente e poi presidente esecutivo, e partecipa attivamente a realtà come Bluebell Capital Partners, Tiffany & Co., Tages Group e Vam Investments, dove ricopre il ruolo di presidente dal 2018 fino ad aprile 2025.

Nel 2017 viene nominato nel board di Tiffany, lasciando l’incarico due anni dopo, in seguito all’annuncio dell’acquisizione della maison americana da parte di Lvmh.

Florence, l’ultima scommessa

Tra le sue iniziative più recenti spicca la creazione del Gruppo Florence, lanciato da Trapani attraverso Vam Investments insieme a Fondo Italiano d’Investimento Sgr e Italmobiliare Investment Holding. Il progetto ha riunito diversi laboratori italiani di eccellenza nei settori dell’abbigliamento, calzature e pelletteria, al servizio dei grandi marchi del lusso. In pochi anni, Florence è diventato un punto di riferimento per la manifattura di qualità, fino a passare sotto il controllo del fondo Permira.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata