A un anno dalla presentazione dello storico rapporto di Mario Draghi sulla competitività dell’Unione Europea, il bilancio è di luci e ombre: nonostante alcuni progressi in settori chiave, solo l’11% delle 383 raccomandazioni proposte dall’ex presidente della Bce e premier italiano è stato pienamente attuato, secondo un’analisi del think tank European Policy Innovation Council.
Il rapporto, pubblicato il 9 settembre 2024, metteva in guardia su una “sfida esistenziale” per l’economia europea e proponeva un’agenda integrata per rafforzare l’autonomia strategica del Vecchio Continente. Tra le sue raccomandazioni figuravano l’integrazione dei mercati dei capitali, la modernizzazione della rete energetica, la promozione di energia a basso costo per l’industria e il coordinamento degli acquisti in ambito difesa per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.
Mario Draghi e la lenta agonia
Durante un incontro con la Commissione Europea a Bruxelles, Draghi ha lanciato l’allarme sull’“agonia lenta” dell’economia dell’UE e ha sostenuto la necessità di investimenti massicci e immediati. “Gli enormi investimenti necessari per il futuro non possono continuare a essere rimandati fino a quando le circostanze non diventeranno insostenibili”, ha dichiarato. L’ex presidente della Bce ha sottolineato l’importanza di una sovranità condivisa e ha avvertito che la recente tregua commerciale con Washington non deve nascondere la fragilità strategica dell’Europa.
Da parte sua, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha riconosciuto i ritardi nell’attuazione. Ma ha anche evidenziato i risultati ottenuti nell’ultimo anno: il Patto per un’Industria Pulita, la costruzione della prima gigafactory europea di intelligenza artificiale, un nuovo quadro per gli aiuti di Stato, piani per energia accessibile, iniziative per industrie strategiche come quella automobilistica, siderurgica e chimica, investimenti record nella difesa, fondi per startup e progressi nella tecnologia quantistica.
Mario Draghi scuote l’Europa: “Non si può dire no a tutto”. Il video
Von der Leyen ha però avvertito che la missione non è ancora compiuta. “Gli investimenti globali in intelligenza artificiale stanno esplodendo. La nostra missione per il prossimo decennio è trasformare l’Europa in uno dei leader mondiali nell’AI”, ha affermato, esortando gli Stati membri a mantenere l’impegno e ad accelerare le riforme.
Il contrasto tra i progressi concreti e le sfide ancora aperte riflette la difficoltà di tradurre la visione di Draghi in azione concreta. L’UE si trova ora a un bivio: accelerare l’attuazione della sua agenda per la competitività o rischiare di perdere influenza economica e geopolitica in un mondo sempre più competitivo.
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