Ogni settembre, all’inizio della sessione plenaria del Parlamento europeo, si tiene il discorso sullo Stato dell’Unione europea: un momento chiave per valutare le priorità politiche, economiche e strategiche dell’Ue e confrontarle con le preoccupazioni dei cittadini. È un’occasione in cui la Commissione viene messa sotto esame dal Parlamento, ma anche un momento di indirizzo e visione.
Il discorso del 2025 – qui testo integrale – ha avuto un significato particolare: è stato il primo intervento ufficiale di Ursula von der Leyen dopo la sua rielezione a presidente della Commissione e l’approvazione del nuovo collegio commissariale nel novembre 2024. E arriva dopo un’estate segnata da crisi internazionali, tensioni geopolitiche, scelte industriali delicate e sfide ambientali senza precedenti.
Con toni più decisi del passato, Von der Leyen ha lanciato un appello all’unità e delineato una strategia per rafforzare la posizione dell’Europa in un mondo che ha smesso di fare sconti.
1. L’Europa in lotta per la libertà e l’indipendenza
Von der Leyen ha aperto il suo intervento con un tono quasi militante: “L’Europa è impegnata in una lotta”, ha dichiarato. Una lotta per difendere la democrazia, l’integrità territoriale e il diritto dei cittadini europei a decidere il proprio destino. Il riferimento è chiaro: l’Unione deve diventare più indipendente, più forte, più unita. E deve farlo in un contesto internazionale dove la neutralità non è più possibile.
2. L’Ucraina è il confine dell’Europa
Ampio spazio è stato dedicato alla guerra in Ucraina. Von der Leyen ha ricordato che l’Europa ha già stanziato quasi 170 miliardi di euro in aiuti militari e finanziari. Ma ha rilanciato con nuove proposte: un prestito di risarcimento finanziato dai proventi dei beni russi congelati, un programma chiamato “vantaggio militare qualitativo” per rafforzare le forze armate ucraine, e una Drone Alliance con l’Ucraina da 6 miliardi di euro. La presidente ha affermato che la libertà dell’Ucraina è anche la libertà dell’Europa.
3. La difesa comune come nuova frontiera europea
Per la prima volta con questa chiarezza, la Commissione ha parlato di difesa europea autonoma. Il piano “Prontezza 2030” prevede fino a 800 miliardi di euro di investimenti, mentre il programma Safe da 150 miliardi ha già ricevuto 19 domande dagli Stati membri. Tra le priorità: l’Eastern Flank Watch, la sorveglianza spaziale in tempo reale e la costruzione di un vero e proprio muro di droni ai confini orientali dell’Ue.
4. Gaza, Palestina e il ruolo dell’Europa nel Mediterraneo
Von der Leyen ha usato parole dure anche per la situazione a Gaza: ha denunciato la carestia usata come arma di guerra, la violenza contro i civili e le dichiarazioni incendiarie di alcuni ministri israeliani. La Commissione sospenderà i finanziamenti bilaterali a Israele nei settori critici e proporrà sanzioni contro coloni violenti e ministri estremisti. È previsto anche un gruppo di donatori per la ricostruzione di Gaza. Pur ribadendo la condanna di Hamas, la Presidente ha riaffermato il sostegno dell’Ue a una soluzione a due Stati.
5. La sfida globale dell’energia e della transizione verde
L’indipendenza europea passa anche per l’energia. Oggi, ha ricordato Von der Leyen, il 70% dell’elettricità europea proviene da fonti a basse emissioni. Ma servono nuove infrastrutture: verranno lanciate le “autostrade energetiche europee”, per sbloccare 8 punti critici, tra cui il canale di Sicilia. Previsto un Battery Booster da 1,8 miliardi di euro e una spinta su rinnovabili e nucleare per coprire il fabbisogno di base.

La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, durante il suo intervento sullo Stato dell’Ue 2025
6. Più competitività, meno burocrazia
Von der Leyen ha promesso un taglio netto ai costi regolatori: grazie ai pacchetti omnibus, le imprese europee potranno risparmiare fino a 8 miliardi di euro l’anno. La Commissione intende raddoppiare il bilancio di Horizon Europe e ha annunciato una roadmap per completare il mercato unico entro il 2028, con attenzione particolare a capitali, energia e telecomunicazioni. Un piano per un’Europa più competitiva e meno frammentata.
7. Innovazione tecnologica e sovranità digitale
La Presidente ha posto l’accento sulla sovranità tecnologica europea. Verrà creato un fondo chiamato Scaleup Europe, destinato a start-up ad alta crescita nei settori chiave come l’intelligenza artificiale, la quantistica e le biotecnologie. In arrivo anche una regolamentazione sull’IA, un “Quantum Sandbox” per la sperimentazione, e un’alleanza tra pubblico e privato per sostenere le gigafabbriche europee di IA.
8. Una risposta sociale alla crisi del costo della vita
Nel passaggio più orientato alla giustizia sociale, Von der Leyen ha annunciato un piano europeo per alloggi accessibili, con attenzione alla crisi abitativa che ha fatto aumentare i prezzi del 20% e calare le licenze edilizie. Previsti anche una legge sui posti di lavoro di qualità, una strategia contro la povertà entro il 2050, una garanzia per l’infanzia e nuove misure per calmierare i costi dell’energia e della vita quotidiana.
9. Commercio globale, relazioni strategiche e ricerca
Rivendicando l’accordo con gli Stati Uniti, Von der Leyen ha ricordato che l’Ue esporta ogni anno beni per oltre 500 miliardi di euro oltre Atlantico. Sono in arrivo nuovi accordi con India, Messico e Mercosur e una coalizione globale per riformare il commercio internazionale. Infine, la Commissione stanzierà 500 milioni di euro per trattenere in Europa i migliori ricercatori: è il pacchetto “Scegliere l’Europa”.
10. Migrazione, sicurezza e tenuta democratica
La Presidente ha chiuso con due temi chiave: migrazione e difesa della democrazia. Previsto un aumento dei fondi per la gestione delle frontiere e una stretta contro trafficanti e scafisti, anche con sanzioni patrimoniali. Verrà creato un Centro europeo per la resilienza democratica, e sono allo studio misure per limitare l’esposizione dei minori ai social media. L’obiettivo è proteggere la democrazia europea sia da minacce esterne che da fragilità interne.
© Riproduzione riservata