È morto Giorgio Armani, genio dell’eleganza italiana

Lo stilista aveva 91 anni: una carriera lunga mezzo secolo, dagli esordi come vetrinista al mito globale. Il futuro dell’azienda resta in mani fidate

È morto Giorgio Armani, genio dell’eleganza italiana© Photo by Daniele Venturelli/Daniele Venturelli/WireImage

Si è spento a 91 anni Giorgio Armani, il più celebre stilista italiano, simbolo dell’eleganza made in Italy nel mondo. Era nato a Piacenza l’11 luglio del 1934 e solo poche settimane fa aveva festeggiato il compleanno. Dopo un’estate segnata da problemi di salute, Armani è morto giovedì 4 settembre, circondato dai suoi cari. Negli ultimi mesi aveva rinunciato per la prima volta a chiudere le sfilate delle sue collezioni, segnando un momento inedito nella sua lunga carriera.

“Re Giorgio”, come lo chiamavano, ha lavorato instancabilmente fino agli ultimi giorni. La sua azienda, fondata nel 1975 insieme a Sergio Galeotti, è oggi uno dei colossi della moda mondiale, con ricavi da 2,3 miliardi di euro e una presenza che spazia dalla moda all’hotellerie, passando per la ristorazione. Recentemente, aveva acquistato la storica Capannina di Forte dei Marmi, a testimonianza di un’attività ancora vibrante e in pieno fermento.

Giorgio Armani lascia un impero da 13 miliardi di dollari, ma soprattutto una visione: sobria, indipendente, personale. Ha saputo parlare al mondo con coerenza, senza mai cedere alle mode passeggere.

Un’icona senza tempo

Il suo stile inconfondibile ha cambiato il volto della moda. Negli anni 80 rivoluzionò il guardaroba maschile con la giacca destrutturata, simbolo di una nuova mascolinità rilassata, resa celebre dal film American Gigolo del 1980 con Richard Gere. Ma Armani fu anche un innovatore nell’abbigliamento femminile, proponendo completi rigorosi che rompevano con gli stereotipi di genere. Famoso per la sua palette di colori neutri – il grigio, il beige, il greige – e per l’uso raffinato del blu notte, ha saputo mantenere sempre coerente la propria visione stilistica.

Non solo moda: Armani ha vestito il cinema, le passerelle, i red carpet internazionali, entrando nel mito. Da Sofia Loren a Julia Roberts, da Cate Blanchett a Leonardo DiCaprio, fino a tanti italiani come Favino, Accorsi, Loren, i suoi abiti sono diventati sinonimo di eccellenza. Ha disegnato più di 200 costumi per il cinema, collaborando con registi come Scorsese, De Palma, Nolan.

Giorgio-Armani

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Dalla Rinascente a Hollywood

Eppure il suo ingresso nella moda fu tardivo. Iniziò come commesso e vetrinista alla Rinascente dopo aver abbandonato gli studi di Medicina e aver prestato servizio militare. Decisivo l’incontro con Nino Cerruti, che lo spinse verso il design, e con Sergio Galeotti, con cui fondò la sua casa di moda.

Nel 1982 apparve sulla copertina di Time, unico stilista italiano ad aver ricevuto quell’onore, e da lì nacque una relazione privilegiata con Hollywood, che contribuì a renderlo un’icona internazionale.

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Il futuro del gruppo Armani

Armani ha sempre difeso l’indipendenza del suo marchio. In un settore dominato da acquisizioni da parte di multinazionali, il suo gruppo è rimasto saldamente italiano e controllato dal fondatore. Negli ultimi anni aveva pianificato con attenzione la successione, parlando di un “trasferimento graduale” delle responsabilità ai suoi più stretti collaboratori e ai familiari, tra cui Leo Dell’Orco, responsabile del menswear e figura di riferimento all’interno della maison.

“Ci siamo sempre sentiti parte di una famiglia”, hanno scritto in una nota i dipendenti e la famiglia, promettendo di proseguire il lavoro dell’imprenditore con “rispetto, responsabilità e amore“.

Il messaggio di Giorgio Armani in occasione dei suoi 91 anni

Camera ardente e funerali privati

La camera ardente sarà allestita presso l’Armani/Teatro di Milano, in via Bergognone 59, sabato 6 e domenica 7 settembre, dalle 9 alle 18. Per espressa volontà dello stilista, i funerali si svolgeranno in forma privata.

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