Dopo la falsa mail a nome dell’Agenzia delle entrate con un presunto rimborso di 500 euro, circola una nuova truffa a suo nome per rubare dati personali ai contribuenti.
Si tratta di un’altra falsa mail che invita il destinatario a scaricare una presunta fattura. Il fine è ottenere le credenziali d’accesso di posta elettronica.
La nuova truffa online
Nella fattispecie, stanno circolando delle false mail con le caratteristiche grafiche e testuali di una notifica di WeTransfer, un servizio online di condivisione di file tra utenti. In questo modo, gli hacker sottraggono le credenziali di posta elettronica.
Le notifiche sembrano provenire da un dominio istituzionale, gov.it, e rendono tutto più credibile e difficile da scoprire. Tra gli allegati scaricabili, c’è una finta fattura con il nome “FatturaAgenziaEntrate.pdf” con scadenza imminente e, se si apre, manda a un malware che si insinua all’interno dei propri dispositivi.
Truffa Agenzia delle Entrate, come difendersi
L’Agenzia delle Entrate, mettendo in guardia da questa nuova truffa, suggerisce di non aprire nessuna mail e, soprattutto, di non cliccare su qualsivoglia link e/o procedere con il download di file.
L’ente raccomanda inoltre di non fornire credenziali d’accesso, dati personali e coordinate bancarie. Né per telefono, né online. Sul sito ufficiale dell’AdE, poi, sono presenti dei consigli per difendersi dal phishing. Si tratta di raggiri sul web che mirano a ingannare le vittime per rubare informazioni personali o finanziarie. Utili sono gli antivirus di nuova generazione, così da ridurre al minimo i rischi di incappare in trappole di questo tipo.
Inoltre ci sono dei segnali che fanno comprendere che si tratta di una mail falsa. Il mittente spesso nasconde dei dettagli chiari che fanno comprendere che è falso. Il testo presenta errori ortografici e di sintassi, i caratteri non sono coerenti e fanno pensare a un copia e incolla riuscito male.
In sostanza è necessario fare attenzione ai dettagli e, se qualcosa non quadra, adottare un approccio prudente. Inoltre è opportuno contattare l’Agenzia delle Entrate per chiedere chiarimenti e un’eventuale conferma della veridicità del messaggio, prima di procedere con qualsiasi azione.
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