Il tessile italiano fa squadra: nella rete anche Louis Vuitton

Nasce “Innovation for Luxury”, alleanza tra imprese per rafforzare il Made in Italy e attrarre i grandi brand del lusso

Il tessile italiano fa squadra: nella rete anche Louis Vuitton

Nasce Innovation for Luxury (I4L), la nuova rete d’impresa che punta a rafforzare la competitività del settore tessile-moda italiano e a renderlo sempre più attrattivo per i grandi brand internazionali. A promuovere l’iniziativa è Fili di Innovazione, società fondata da Gentili Mosconi, ISA Seta, Ostinelli Seta e Open Advisory, con l’obiettivo di unire le forze per affrontare sfide comuni e accelerare l’innovazione nel comparto.

Una spinta decisiva arriva dall’ingresso di un player globale come MALV – Manufacture des Accessoires Louis Vuitton, primo associato retista della rete. Una scelta che testimonia la volontà della Maison Louis Vuitton di sostenere la crescita del distretto tessile italiano in una logica di cooperazione e innovazione condivisa.

Un Made in Italy ancora più competitivo

Alla rete hanno già aderito anche altre realtà come Achille Pinto e Quality Biella, rafforzando il progetto che mira a trasformare il tessile italiano in un polo di riferimento globale del lusso. Le imprese coinvolte intendono mettere a sistema competenze, tecnologie e capitale umano, promuovendo un ecosistema integrato capace di affrontare le sfide attuali: margini sotto pressione, tempi di consegna più stretti, sostenibilità e tracciabilità.

“Innovation for Luxury” si fonda su tre pilastri strategici: efficienza operativa, tecnologia e digitalizzazione, e valorizzazione delle persone. Il progetto include attività di formazione con Academy Fili, assessment interni e percorsi con le Scuole dei Mestieri di ELIS e Distretto Italia.

Una rete a vocazione internazionale

L’adesione di Louis Vuitton segna un passo importante nella direzione dell’internazionalizzazione. Come ha dichiarato Jean-Marie Tizon, direttore Attività Industriali di Louis Vuitton Italia, la Maison è entusiasta di partecipare a un progetto capace di preparare il settore alle sfide future, auspicando che anche altre realtà locali decidano di unirsi alla rete.

La presenza di un marchio di tale rilievo apre nuove opportunità per le imprese italiane, che potranno dimostrare sul campo il proprio valore in termini di qualità, innovazione e sostenibilità. Il progetto è pensato per accogliere anche imprese oltre il comparto tessile, con l’obiettivo di costruire un distretto del lusso sempre più coeso, moderno ed efficiente.

I numeri di un settore strategico

Il comparto tessile-moda-lusso italiano vale oltre 100 miliardi di euro di fatturato annuo e rappresenta circa il 5% del Pil nazionale, con 450 mila addetti diretti e un valore aggiunto di 75 miliardi di euro. Un sistema centrale per l’economia del Paese, oggi sotto pressione per l’aumento dei costi produttivi (+30% negli ultimi 3 anni) e la crescente richiesta di tracciabilità completa entro il 2030.

Proprio su questo fronte, I4L ha già avviato alcuni progetti pilota (Proof of Concept) in collaborazione con partner industriali: dall’automazione nella gestione ordini con computer vision, alla trasparenza della supply chain tramite dashboard condivise, fino a sistemi di AI per il controllo qualità in grado di ridurre gli scarti fino al 15%.

Nei prossimi mesi, la rete “I4L” estenderà i progetti già validati, lancerà nuove iniziative in ambito tracciabilità e attiverà percorsi formativi e di assessment. L’obiettivo è attrarre un numero crescente di imprese, creare sinergie e rafforzare una filiera del lusso “a prova di futuro”, capace di competere ai massimi livelli internazionali.

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