Giorgio Armani, lo stile che ha vestito lo sport italiano

Dal blu delle Olimpiadi alle divise della Nazionale: come Armani ha trasformato lo sport italiano in una questione di stile, eleganza e orgoglio.

Giorgio Armani, lo stile che ha vestito lo sport italianoGiorgio Armani in uno scatto del 2015. Lo stilista posa con gli atleti azzurri che vestiranno le divise da lui disegnate in vista delle Olimpiadi di Rio del 2016© Photo by Vincenzo Lombardo/Getty Images

Quando si pensa allo sport italiano degli ultimi 15 anni, il tratto visivo più distintivo non è una maglia tecnica, ma un’idea di stile. Quella firmata Giorgio Armani, che ha saputo cucire l’identità azzurra addosso agli atleti, portando sui podi di tutto il mondo l’eleganza sobria e potente del Made in Italy.

La relazione tra Armani e lo sport italiano è cominciata nel 2012, quando per i Giochi Olimpici di Londra lo stilista disegnò per la prima volta le divise della delegazione azzurra. Un’idea che divenne subito un’icona riconoscibile, fatta di blu profondo, linee essenziali, dettagli curati. Da allora, quello stile è rimasto un marchio di fabbrica dello sport tricolore, tanto da accompagnare gli atleti italiani fino a Milano-Cortina 2026, con le divise bianche latte presentate lo scorso maggio.

Il blu come segno distintivo dell’Italia sportiva

Quel blu scuro delle tute olimpiche non è solo una scelta cromatica, ma un elemento narrativo: da Londra a Tokyo, ogni medaglia conquistata è sembrata anche una sfilata. Armani ha infatti trasformato lo sport in passerella, facendo dei corpi atletici i protagonisti di una moda che non era mai fine a se stessa.

Una filosofia che ha coinvolto anche il calcio: dal 2019, Armani ha vestito le nazionali azzurre maschili e femminili, celebrando anche il trionfo all’Europeo 2021. E ancora, ha disegnato le divise dell’Italia ai Mondiali del ’94.

L’eredità di Giorgio Armani, chi guiderà il suo impero del lusso

EA7, quando la moda diventa performance

Nel 2004 Giorgio Armani ha creato una linea sportiva specifica: EA7 Emporio Armani, ispirata al numero di maglia dell’amico Shevchenko. Da allora, ha vestito atleti simbolo dello sport italiano: Federica Pellegrini, Flavia Pennetta, Paola Egonu, Sofia Goggia.

EA7 ha firmato anche le divise del Napoli campione d’Italia, mentre la Juventus ha siglato un recente accordo per farsi vestire dalla linea Giorgio Armani. Due modi diversi di raccontare la stessa cosa: che oggi lo stile è parte integrante dell’identità sportiva, anche fuori dal campo.

L’Olimpia Milano, il legame più profondo

Il legame più lungo e affettivo Giorgio Armani lo ha coltivato con la pallacanestro, e in particolare con l’Olimpia Milano, di cui era proprietario e simbolo dal 2008. Sei scudetti, tanti campioni e una visione che ha riportato il club tra i grandi d’Europa. E se oggi Olimpia vuol dire anche stile, è grazie a quel sodalizio costruito giorno dopo giorno, gesto dopo gesto.

Celebre un aneddoto raccontato da Dan Peterson: durante una stretta di mano, Armani notò che il polsino della camicia sbordava troppo dalla giacca. Il giorno dopo, tutte le divise tornarono in sartoria. Perché per lui il dettaglio faceva lo stile, e nello sport – come nella moda – nulla è lasciato al caso.

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