TikTok, Oracle e soci al comando della nuova società Usa

Un consorzio Usa con anche Silver Lake e Andreessen Horowitz rileva l’80% della piattaforma. Algoritmo resta in Cina, ma i dati saranno custoditi in Texas

© Photo by Anna Barclay/Getty Images

TikTok si prepara a voltare pagina negli Stati Uniti con un accordo che potrebbe ridefinire i delicati equilibri geopolitici tra Washington e Pechino. Dopo anni di tensioni, è stato raggiunto un framework agreement che prevede la creazione di una nuova entità controllata all’80% da investitori americani, tra cui Oracle, Silver Lake e Andreessen Horowitz, mentre il restante 20% resterà in mano ad azionisti cinesi.

Il nuovo assetto societario comprenderà un consiglio di amministrazione a maggioranza statunitense, con un componente designato direttamente dalla Casa Bianca. Si tratta di una formula che consente a Washington di avere un piede nella governance della piattaforma, considerata ad alto rischio per la sicurezza nazionale.

L’algoritmo resta in Cina

Nonostante il trasferimento del controllo societario, la versione americana di TikTok continuerà a utilizzare l’algoritmo sviluppato da ByteDance, concesso in licenza. Questa scelta riflette la volontà di Pechino di non cedere la proprietà intellettuale, pur lasciando agli Stati Uniti l’uso limitato della tecnologia. Gli ingegneri americani saranno incaricati di ricreare un insieme di algoritmi sulla base della licenza concessa dalla casa madre.

Questa soluzione rappresenta un compromesso fragile. Da un lato evita il bando della piattaforma, salvaguardando i suoi 170 milioni di utenti americani; dall’altro rischia di alimentare nuove polemiche a Washington, dove i fautori della linea dura considerano proprio l’algoritmo il cuore strategico del social.

Il ruolo decisivo di Oracle

L’intesa attribuisce a Oracle la gestione dei dati degli utenti americani, che saranno conservati nei suoi data center in Texas. Una scelta che risponde alle richieste della Casa Bianca di garantire la sicurezza delle informazioni e limitare i rischi derivanti dal software cinese.

Il closing dell’operazione è previsto entro 30-45 giorni, ma restano molti nodi da sciogliere. Se l’accordo sarà finalizzato nei termini anticipati, potremmo assistere a una rara convergenza tra Washington e Pechino in piena guerra tecnologica.

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