La fusione non è più un’ipotesi lontana, e Francesco Saverio Vinci non lo nasconde. All’indomani dell’Ops che ha consegnato il 62% di Mediobanca a Monte dei Paschi di Siena (Mps), il direttore generale della banca d’affari ha scelto di affrontare la realtà: “Dobbiamo prenderne atto, non è un’opinione”, ha detto ai dipendenti.
Secondo Vinci, il quadro è destinato a cambiare ancora. Con la riapertura dell’offerta prevista dal 16 al 22 settembre, Mps potrebbe superare il 75% e arrivare fino all’80%. Uno scenario probabile, sostiene, perché “molti fondi legati agli indici saranno costretti a ridurre la loro quota, visto che Mediobanca uscirà dai principali indici di mercato”.
La visione di Vinci per il futuro di Mediobanca
Nel suo intervento – diffuso attraverso un video interno caricato sulla intranet aziendale, poi rapidamente rimosso dopo essere circolato pubblicamente – il dg ha delineato un nuovo scenario strategico, aprendo con chiarezza alla possibilità di una fusione con Mps: “Sarà difficile immaginare Mediobanca ancora quotata con un flottante così ridotto. Anche la Bce spingerà per una fusione. Credo che sia il male minore”.
Una posizione che segna una svolta rispetto ai toni della vigilia. Vinci, storico numero due di Alberto Nagel, ora si mostra pronto a mettersi al servizio del nuovo azionista di maggioranza: “Ogni cambiamento è un’opportunità. A Mediobanca dobbiamo tutti qualcosa. Questo vuol dire rappresentarla sempre al meglio, valorizzando la qualità dei nostri professionisti anche in una nuova realtà”.
Il messaggio nel video: “Il vero asset siete voi”
Il video Vinci Mediobanca – rivolto a 776 dipendenti collegati in remoto – è stato pensato per rassicurare e motivare il personale. Il d.g. ha insistito sull’assenza di sovrapposizioni operative tra i due istituti: “Abbiamo business distinti, mercati diversi, clientele differenti. Esistono piccole aree di continuità, che potrebbero agevolare eventuali sinergie”.
Ma il messaggio più diretto è stato rivolto alle persone: “Il vero asset di Mediobanca siete voi“, ha detto con tono deciso, invitando a restare concentrati sui risultati, a difendere la reputazione dell’istituto e a rassicurare i clienti. Nonostante l’apertura a Siena, ha sottolineato che «le competenze di Mediobanca non sono replicabili e saranno valorizzate».
Brand, governance e nuovo Cda: i nodi ancora aperti
Nel video, Vinci ha lanciato anche un messaggio sulla governance futura, in particolare sul marchio: “Il brand Mediobanca è premium rispetto a quello di Mps. E non sarebbe la prima volta che, in un’aggregazione, prevale il nome della realtà acquisita. Quando Chase comprò JP Morgan, il gruppo alla fine si chiamò JP Morgan”.
A Siena intanto si lavora alla lista per il nuovo consiglio d’amministrazione di Mediobanca, da presentare entro il 3 ottobre. Dopo un passaggio nel comitato nomine, sarà dato mandato a un head hunter. Le dimissioni del cda in carica sono previste per il 18 ottobre, con l’assemblea fissata al 28 ottobre.
© Riproduzione riservataMediobanca si prepara al dopo Nagel, il profilo del nuovo Ceo