Revolut a 4 milioni di clienti in Italia: è la quinta banca del Paese

Ogni minuto, quattro italiani diventano clienti di Revolut. Un ritmo che fotografa bene la crescita della banca digitale nel nostro Paese, dove ha da poco superato i 4 milioni di utenti retail, posizionandosi così al quinto posto tra le banche italiane per numero di clienti e al primo tra gli operatori esteri.

L’Italia è diventata il quinto mercato globale per Revolut, che punta a raggiungere i 5 milioni di clienti entro la prima metà del 2026, con l’ambizione dichiarata di entrare nella top 3 nazionale. Una scalata costruita su più fattori, a partire dal lancio del conto con Iban italiano, che ha segnato una svolta nell’utilizzo della piattaforma da parte degli utenti.

Secondo quanto dichiarato da Nicola Vicino, General Manager della banca in Italia, l’introduzione dell’Iban IT ha portato a un forte incremento dell’uso di Revolut come conto principale. Da novembre 2024, i clienti che ricevono lo stipendio sul conto sono aumentati del 60-62%, mentre quelli che ricaricano almeno 1.000 euro al mese sono cresciuti del 630%, segno di una maggiore fiducia nella piattaforma anche per la gestione delle spese ricorrenti.

A questo si aggiunge l’introduzione di nuovi servizi bancari e d’investimento, come il conto deposito remunerato – che ha già superato i 100.000 conti aperti – e una piattaforma di investimento accessibile, che include azioni europee e americane, Etf, criptovalute e persino un robo-advisor.

Carte di credito, mutui e business

Guardando al futuro, Revolut prevede di lanciare le carte di credito in Italia, passo chiave per consolidarsi come conto primario. In parallelo, si lavora all’introduzione di mutui 100% digitali, già sperimentati in Lituania e in arrivo in Francia, dove la neobank ha annunciato l’apertura della nuova sede per l’Europa occidentale e l’intenzione di ottenere una licenza bancaria francese.

In programma anche l’Iban italiano per i conti business, segmento in cui Revolut ha già raggiunto 500.000 clienti a livello globale, con l’Italia terzo mercato per crescita.