Il gruppo Prada chiude la prima metà del 2025 con numeri positivi nonostante il rallentamento che interessa il mercato del lusso. I ricavi netti hanno raggiunto i 2,74 miliardi di euro, in aumento del 9% a cambi costanti, mentre l’utile netto si è attestato a 386 milioni, in linea con l’anno precedente. A trainare le performance è stato il canale retail, che ha segnato una crescita del 10% arrivando a 2,453 miliardi di euro, con una spinta in tutte le aree geografiche e un balzo del 26% in Medio Oriente.
Il margine operativo resta solido al 22,6%, con un Ebit rettificato di 619 milioni. L’amministratore delegato Andrea Guerra ha evidenziato che i risultati sono frutto della capacità dei marchi di anticipare i cambiamenti e di mantenere la centralità nel mercato globale.
Miu Miu vola, Prada stabile
Tra i marchi controllati dal gruppo spicca Miu Miu, che nei primi sei mesi ha registrato un incremento delle vendite retail del 49%, confermandosi il principale motore di crescita. La maison ha inaugurato nuovi spazi iconici, come la boutique “casa” a Wuhan e il flagship store di Londra, puntando su progetti speciali come Miu Miu Upcycled e iniziative culturali legate alla sua community.
Al contrario, il brand Prada ha segnato una leggera contrazione delle vendite, pari all’1,9% nel semestre e -3,6% nel secondo trimestre, risultato legato a una base di confronto molto alta nel 2024. Guerra ha comunque ribadito la fiducia nella forza creativa delle collezioni disegnate da Miuccia Prada e Raf Simons, ricordando anche le aperture strategiche a New York e i progetti esperienziali come Prada Mode e Prada Frame.
Versace e nuove alleanze
Il semestre è stato segnato anche da operazioni strategiche: l’annuncio dell’acquisizione del 100% di Versace per 1,25 miliardi di euro, il cui closing è atteso entro la fine dell’anno, e l’ingresso con una quota del 10% nel Gruppo Rino Mastrotto, specializzato nella fornitura di materiali di lusso.
© Riproduzione riservata