No di Banco Sabadell all’Opa BBVA: offerta troppo bassa

Il cda respinge l’Opa da 15 miliardi e denuncia condizioni incompatibili con una vera integrazione. Il Governo blocca le sinergie fino al 2029

No di Banco Sabadell all’Opa BBVA: offerta troppo bassa© Photo by Cristina Arias/Cover/Getty Images)

Banco Sabadell ha respinto ufficialmente l’Opa ostile lanciata da BBVA, giudicandola inadeguata e penalizzante per i propri azionisti. Il Consiglio di amministrazione dell’istituto catalano ha raccomandato all’unanimità di non aderire all’offerta, ritenendo che sottovaluti significativamente il valore reale della banca, il suo piano strategico e le sue prospettive di crescita futura.

BBVA ha messo sul piatto un’offerta stimata intorno ai 15 miliardi di euro, a fronte di una capitalizzazione di mercato del Banco Sabadell di quasi 17 miliardi. Il piano prevede lo scambio di azioni con l’aggiunta di 0,70 euro in contanti ogni 5,5483 azioni Sabadell. Ma secondo il Cda, l’operazione distruggerebbe valore per gli azionisti, anche perché il prezzo proposto risulta inferiore di circa il 10% rispetto alle quotazioni attuali del titolo Sabadell.

Ostacolo governativo all’integrazione

A complicare ulteriormente la fusione, interviene il Governo spagnolo, che ha dato il via libera all’Opa alla fine di giugno ma imponendo una condizione stringente di autonomia gestionale per un minimo di tre anni, estendibile fino a cinque. Questo implica che BBVA e Banco Sabadell dovranno operare separatamente almeno fino al 2029, se non addirittura fino al 2031.

Secondo l’amministratore delegato di Banco Sabadell, César González-Bueno, l’autonomia gestionale imposta renderebbe impossibile preparare un’integrazione vera: “L’autonomia gestionale non consente di preparare un’integrazione; farlo equivarrebbe a paralizzare una banca”. Il presidente Josep Oliu ha confermato la posizione di totale disaccordo del board.

Sinergie rimandate e piani incompatibili

BBVA, dal canto suo, prevede di iniziare a realizzare sinergie a partire dal 2027, puntando a ottenere 235 milioni di euro in risparmi operativi e finanziari entro la fine del 2028. Nel primo anno successivo alla fusione, stima fino a 900 milioni di euro di benefici. Tuttavia, Banco Sabadell contesta questi numeri, stimando invece 630 milioni netti e sottolineando che i piani di BBVA sono incompatibili con i vincoli governativi, che impedirebbero qualsiasi coordinamento su risorse umane, strategie commerciali o innovazione.

Una lunga storia di rifiuti

Non è la prima volta che Banco Sabadell respinge l’approccio di BBVA: era già accaduto nel novembre 2020 e nel maggio 2024. Da allora, l’istituto catalano ha mostrato una performance borsistica superiore a quella del suo rivale, a testimonianza della solidità della propria strategia indipendente.

Per contrastare l’Opa, Banco Sabadell ha anche avviato la cessione della controllata britannica TSB al Santander per 3,1 miliardi di euro, rafforzando ulteriormente la propria posizione patrimoniale e annunciando remunerazioni record agli azionisti. Un’ulteriore mossa per rafforzare la fiducia del mercato e scoraggiare l’offerta rivale.

Un esito ancora incerto

La partita è tutt’altro che chiusa. L’Opa è partita lo scorso lunedì e si concluderà il 7 ottobre. L’esito resta incerto, complice una struttura azionaria frammentata: nessun socio detiene più del 7% del capitale, rendendo difficile prevedere come voteranno i piccoli azionisti.

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