Mps nuova regina di Mediobanca, ma il gioco è ancora aperto

Con il 38,5% del capitale, Siena entra da protagonista a Piazzetta Cuccia. Decisiva la riapertura dell’Opas per puntare al pieno controllo

Mps nuova regina di Mediobanca, ma il gioco è ancora apertoPiazzetta Cuccia, il cortile esterno della sede di Mediobanca a Milano© Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images

Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha conquistato il ruolo di primo azionista di Mediobanca, dopo aver raccolto il 38,51% del capitale attraverso l’offerta pubblica di scambio lanciata nelle scorse settimane. Superata la soglia minima del 35%, l’operazione è formalmente efficace e segna un cambio storico nei vertici della finanza italiana.

La banca senese guidata da Luigi Lovaglio diventa così la nuova regina di Piazzetta Cuccia, senza però aver ancora acquisito il controllo assoluto. L’offerta si chiude ufficialmente l’8 settembre, ma sarà riaperta dal 16 al 22, periodo cruciale per puntare a superare il 50% e consolidare davvero la presa sulla banca milanese.

Si apre la corsa alla maggioranza

Con la soglia minima superata, Mps ottiene un controllo “di fatto” su Mediobanca, pur in assenza della maggioranza assoluta. La Bce ha già approvato questa eventualità, pur con qualche riserva da parte degli osservatori, preoccupati per i potenziali impatti sistemici legati al legame tra Mediobanca e Generali, di cui possiede il 13%.

L’obiettivo vero resta il 51%, soglia che permetterebbe a Mps di guidare la governance, sbloccare sinergie annue da 700 milioni e attivare le Dta – crediti fiscali stimati in 2,9 miliardi in sei anni. Il target massimo del 66,67% è stato intanto accantonato, rendendo più flessibile la strategia di acquisizione.

Nuovi alleati per Siena

Decisivo per il successo parziale dell’Opas è stato il rilancio annunciato il 2 settembre, con l’aggiunta di 0,9 euro per azione Mediobanca in contanti, pari a un investimento supplementare di 750 milioni di euro. L’offerta ha così raggiunto un valore complessivo di oltre 16 miliardi, con una valorizzazione implicita di 16,3 euro per azione e un premio dell’11,4% sui prezzi di gennaio.

Il successo dell’offerta è stato favorito dal progressivo indebolimento del patto di consultazione di Mediobanca, sceso sotto il 7% del capitale. A sostegno di Mps si sono schierati nomi di peso: Delfin della famiglia Del Vecchio, Caltagirone, Enpam, la holding Edizione dei Benetton, la famiglia Tortora, Amundi e Anima.

Anche Ubs, advisor di Mps, ha comunicato una posizione potenziale del 5,07% costruita tramite strumenti finanziari, considerata parte dell’attività di supporto tecnico all’offerta.

Mediobanca non cambia rotta e definisce l’Opas “ostile”

Nonostante i nuovi numeri, il Cda di Mediobanca, convocato per valutare il rilancio, dovrebbe confermare l’atteggiamento critico già espresso a luglio. Allora l’offerta fu bollata come “ostile”, “strategicamente priva di razionale” e con un corrispettivo “non adeguato”.

Il mercato, tuttavia, sembra ormai considerare chiusa la partita: entrambi i titoli hanno reagito in modo speculativo, con un premio per l’offerta di appena lo 0,7%.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata