Mediobanca cambia volto. Con il completamento del primo ciclo dell’Opas lanciata da Monte dei Paschi di Siena (Mps), la storica merchant bank italiana è ora controllata al 62,3% dall’istituto senese. Il nuovo assetto azionario e la governance futura segnano una svolta che riscrive gli equilibri di Piazzetta Cuccia.
Delfin al comando, Caltagirone subito dietro
Nel nuovo scenario, Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, è oggi il primo azionista del gruppo con il 21% del capitale. La segue il gruppo Caltagirone, che detiene circa il 13%. Più distanziati il Ministero dell’Economia e delle Finanze con il 6%, Banco Bpm con il 4%, Enpam all’1,75% e la Edizione dei Benetton all’1,5%.
La configurazione attuale è però destinata a evolversi. La riapertura dei termini dell’Opas, in programma fino al 22 settembre, potrebbe portare Mps a superare l’80% del capitale, secondo stime interne e di analisti. In caso di superamento del 90%, scatterebbe l’obbligo per Mps di lanciare un’Opa residuale interamente in contanti, con un esborso potenziale di 1,8 miliardi di euro per procedere al delisting di Mediobanca.
Operazione da oltre 8 miliardi di euro
L’acquisizione di Mediobanca è già efficace e irreversibile, anche al netto delle indagini in corso sulla vendita del 15% di Mps da parte del Mef nel novembre 2024. Le autorità, come riportato sui quotidiani di oggi, stanno valutando eventuali ipotesi di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza o azioni di concerto fra i soci coinvolti. Ma l’operazione è ormai salda, con 1,283 miliardi di nuove azioni Mps emesse, per un controvalore di 8,06 miliardi di euro (inclusi 467 milioni in contanti).
Rivoluzione in arrivo ai vertici di Mediobanca
Con il controllo acquisito, a Siena si lavora già alla nuova governance. Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca si riunirà il 18 settembre, e secondo le attese l’intero board dovrebbe dimettersi. Usciranno di scena i protagonisti della vecchia guardia, come l’amministratore delegato Alberto Nagel e il presidente Renato Pagliaro, grandi sconfitti della contesa. Restano invece in sella Sabrina Pucci e Sandro Panizza, consiglieri indicati da Delfin.
Come già spiegato nei giorni scorsi, la selezione dei nuovi vertici sarà affidata a una società di head hunting. In pole position ci sarebbe la società Korn Ferry, incaricata dal Comitato nomine di Mps guidato da Domenico Lombardi. Tra i nomi circolati per una soluzione transitoria, emergono quelli del vicedirettore generale Francesco Saverio Vinci e di Gian Luca Sichel, alla guida di Compass e Mediobanca Premier. Entrambi rappresentano figure interne, scelte considerate in grado di rassicurare il team e garantire coesione in un momento delicato.
Il nuovo assetto dovrà comunque essere definito entro il 3 ottobre, data ultima per la presentazione delle liste di candidati in vista dell’assemblea convocata per il 28 ottobre.
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