La lunga era di Alberto Nagel alla guida di Mediobanca si avvicina alla conclusione. Dopo diciotto anni da amministratore delegato, il manager è pronto a farsi da parte, aprendo ufficialmente il cantiere della successione. La data da cerchiare in rosso è il 28 ottobre, giorno dell’assemblea per l’approvazione del bilancio e per il rinnovo del consiglio d’amministrazione, ma sarà già il 18 settembre, in occasione del cda, che potrebbero emergere i primi segnali concreti di un cambio di rotta.
Il profilo del nuovo Ceo di Mediobanca
Nel pieno della fase post-Opas, la macchina operativa si è messa in moto: sarà il comitato nomine di Mps, guidato dal presidente Nicola Maione e dall’a.d. Luigi Lovaglio, a occuparsi dell’identificazione del futuro vertice. La selezione è già iniziata e si avvarrà anche del supporto di un head hunter.
Il successore di Nagel dovrà avere un profilo di alta esperienza, forte indipendenza e competenze consolidate in ambito di governance. Ma soprattutto sarà chiamato a ricoprire un ruolo di connessione tra Mediobanca e Mps, in vista della futura integrazione tra le due realtà. Non si tratterà solo di garantire una gestione operativa efficace: il nuovo Ceo dovrà anche sviluppare consenso tra gli azionisti e offrire garanzie di equilibrio all’interno del nuovo assetto azionario.
Un compito delicato, considerata la presenza attuale di Mps nel capitale di Piazzetta Cuccia, che impone un gioco di squadra tra le due governance.
© Riproduzione riservataLovaglio scarica Nagel: “Mps punta al 66% di Mediobanca, poi un nuovo Ceo”